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giovedì, 25 Aprile, 2024
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Ponte sullo Stretto, ministro Giovannini: progetto fattibilità entro primavera

Si torna a discutere della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Le ultime notizie arrivano direttamente dal ministro dei Trasporti e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini in audizione alle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera.

“Esistono profonde ragione per la realizzazione di un collegamento stabile”, ovvero di un ponte sull Stretto di Messina, fra la Sicilia e la terraferma- ha detto, aggiungendo che la realizzazione, tuttavia, dovrà essere definita “al termine di un processo decisionale che preveda inizialmente la redazione di un progetto di fattibilità
tecnica ed economica al fine di confrontare le due soluzioni di collegamento individuate dal gruppo di lavoro come più promettenti, ovvero quella del ponte a una e a più campate”

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Guardando ai fabbisogni di mobilità dell’area, a partire da quelli pre-Covid, ha spiegato ancora Giovannini, “ne è risultato che i traffici dello Stretto di Messina sono rilevanti rispetto alla scala nazionale”. Nell’area transitano 11 milioni di passeggeri l’anno, 800mila veicoli pesanti l’anno e 1,8 milioni di veicoli leggeri l’anno, ha sottolineato il ministro.

La prima fase del progetto di stabilità di un ponte sullo Stretto di Messina, che confronti l’ipotesi a 1 e l’ipotesi a 3 campate, “potrebbe concludersi entro la primavera del 2022”, così da poter avviare un dibattito pubblico e pervenire “a una scelta condivisa”. Per realizzare il progetto di fattibilità tecnica ed economica è “disponibile un finanziamento da 50 milioni” stanziato con la legge di bilancio e sarebbe opportuno “prevedere l’istituzione di un gruppo di lavoro dedicato a supportare e coordinare l’intero processo”.

Per realizzare eventualmente un collegamento stabile che attraversi lo Stretto di Messina sarebbe “più efficiente” usare solo il finanziamento pubblico- ha proseguito Giovannini, relazionando sulle risultanze del gruppo di lavoro su questo fronte. Il gruppo di lavor incaricato di valutare un sistema attraversamento stabile dello Stretto, ha detto, “ritiene sia più efficiente finanziare il sistema di attraversamento interamente e in modo trasparente a carico della finanza pubblica, anche in relazione ai benefici diffusi che l’opera avrebbe sull’intero Paese”.

Al di là dell’eventualità di costruire o meno un ponte che attraversi lo Stretto di Messina, nell’area ci sono “serie di criticità” che vanno risolte” e su questo fronte “il governo ha già pianificato per ridurre gli eccessivi tempi di percorrenza”, sottolineando che i vari interventi “sono già finanziati o attraverso il Fondo complementare o attraverso la nostra proposta di Fsc 2021-27 o attraverso risorse statali o attraverso il Pnrr”.
“Sono previsti 510 milioni per un programma che dovrebbe essere completato nel 2025”, ha aggiunto il ministro, citando fra gli interventi la riqualificazione del naviglio per trasbordo ferroviario, l’ibridizzazione di tutta la flotta e il rinnovo del materiale rotabile ferroviario. Fra gli altri progetti la riqualificazione del naviglio veloce passeggeri e quella delle stazioni ferroviarie di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni.

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