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mercoledì, 18 Giugno, 2025
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Ponte Stretto, arriva la diffida al Cipess: “Progetto non può essere approvato o ne risponderete”

L’associazione “Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto” ha presentato formale diffida al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile in merito alla procedura di approvazione del progetto definitivo. La diffida evidenzia al Cipess “una serie di motivi per cui il progetto che, non avendo superato la Valutazione d’incidenza ambientale “di livello appropriato”, dovrebbe essere autorizzato “in deroga” secondo la Direttiva Habitat, risulta inapprovabile.

Ecco le motivazioni secondo l’associazione:
– “Alternative ignorate: contrariamente a quanto affermato dal governo, esistono alternative progettuali. Nel 2021, un gruppo di lavoro tecnico ha indicato un ponte a tre campate in altra localizzazione come soluzione potenzialmente migliore sotto i profili tecnico, ambientale ed economico, che è stata omessa e ignorata dal proponente.
– Motivazioni Iropi infondate: gli “Imperativi imotivi di preminente interesse pubblico” invocati nella delibera del Consiglio dei ministri si basano su documenti non riscontrabili e su presupposti non dimostrati o smentiti. In particolare, la presunta valenza militare dell’opera è confutata da analisi tecniche di fonti militari.
– Incremento irregolare dei costi: i costi del progetto hanno già superato il limite del 50% di aumento senza una nuova gara, e i meccanismi di revisione previsti dai decreti ad hoc risultano in contrasto con la normativa europea sugli appalti (su questo tema ci sono state le raccomandazioni del presidente Anac e le rassicurazioni dell’ad Ciucci, n.d.r.)”.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Il comitato evidenzia altresì che l’ultimo “parere” della Commissione Via-Vas (Valutazione d’impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica), “pur nella sua incompletezza e contraddittorietà, rinvia alla Commissione europea la facoltà di verificare se le “misure di compensazione ambientale” proposte dal progettista siano o meno in linea con le norme europee. Ciò implica che la Commissione dovrà esprimere il “previo parere” sul progetto richiesto dalla Direttiva Habitat. Il governo non può dunque limitarsi a “informare” la Commissione, come sembra intenzionato a fare”.
“Alla luce di tali criticità l’associazione richiama il Cipess alle proprie responsabilità istituzionali, sottolinea l’impossibilità e avverte che un’eventuale approvazione del progetto in queste condizioni esporrebbe lo stesso comitato a rispondere in tutte le sedi competenti”.

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