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mercoledì, 4 Dicembre, 2024
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Perchè non utilizzare ambulatori non attivi dell’ospedale di Lamezia Terme

Utilizzare qualcuno degli ambulatori non attivi dell’ospedale di Lamezia Terme o gli spazi ex Saub o altri disponibili per potenziare la vaccinazione. E’ quanto propone l’associazione Ambulatorio solidale “Prima gli Ultimi” di Lamezia Terme che si dice pronta a mettere a disposizione il proprio personale medico e infermieristico per supportare l’Azienda sanitaria provinciale nella campagna di vaccinazione. “E’ indubbio che la Calabria e anche l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro – afferma il presidente Nicolino Panedigrano in una lettera inviata, tra gli altri, al presidente della Regione e al Commissario per la sanità in Calabria – siano in affanno nella campagna di vaccinazione di massa anti Covid. In questi giorni, per cercare di recuperare il ritardo, l’Azienda ha stipulato convenzioni con le Unità di cure complesse primarie della provincia disponibili a somministrare il vaccino ai loro assistiti ultraottantenni e, immaginiamo, anche a quelli rientranti nell’ampia categoria dei cosiddetti soggetti fragili.
Questa pur lodevole iniziativa ha però creato una oggettiva e spiacevolissima situazione di disparità di trattamento tra i soggetti fragili assistiti da medici di base associati nelle Uccp e quegli altri assistiti da loro colleghi non ancora attrezzati per la vaccinazione. Crediamo che la Commissione straordinaria che amministra l’Asp di Catanzaro, proprio per il mandato primario di ripristino della legalità che ha ricevuto, debba fare ogni sforzo ed assumere ogni iniziativa per diradare con solerzia questa diffusa sensazione di discriminazione”. “Abbiamo per parte nostra, la volontà e tutti i requisiti – aggiunge Panedigrano – per dare una mano, gratuita e volontaria per risolvere o alleviare l’attuale stato di disagio e frustrazione dei soggetti fragili lametini; il tutto ovviamente nel rigoroso rispetto di ogni parametro di sicurezza. La nostra idea sarebbe quella di utilizzare, come attualmente fanno i vaccinatori dipendenti Asp, qualcuno degli ambulatori medici dell’Ospedale che allo stato sono non completamente attivi, oppure locali della Saub o anche locali diversi (come il piano superiore del mercato coperto di Sambiase o altri), se facilmente e rapidamente attrezzabili allo scopo. Siamo comunque disponibili ad esaminare ogni eventuale altra proposta. Auspicheremmo soltanto – conclude – che la parte di spesa che la nostra azione di volontariato eventualmente risparmiata sul bilancio dell’Asp, venisse investita per comprare la nuova Tac di cui il nostro ospedale ha estremo bisogno”.

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