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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Paradiso (UilPa): Ancora disordini ed aggressioni in carcere Catanzaro ad agenti polizia penitenziaria

Nuovo allarme lanciato dal segretario Regionale della UILPA-Polizia Penitenziaria, Salvatore Paradiso in relazione alla situazione della casa circondariale di Catanzaro. “Anche quest’anno – scrive – si registra una stagione rovente, ma non dal punto di vista climatico: nel carcere di Siano per più giorni gli stessi detenuti hanno creato disordini, aggressioni, danni ingenti alla struttura penitenziaria e danni anche presso l’Ospedale dove un detenuto era stato accompagnato per un TSO. Purtroppo come al solito a pagarne le spese è stata la Polizia Penitenziaria che è sempre più sola ad affrontare le criticità”.

A tutto questo. prosegue Paradiso – “Fa da cornice la mancanza di specialisti – psichiatri e psicologi , di medici , di educatori e spesso è la Polizia Penitenziaria a sopperire a tali assenze, checché ne dica il capo del Dap… Alcuni detenuti nella giornata di ieri e per tutta la notte hanno messo in atto una protesta inaccettabile, aggredendo anche il personale di Polizia Penitenziaria, hanno persino divelto i cancelli e rotto tutte le apparecchiature dell’Amministrazione Penitenziaria provocando danni ingenti. Solo l’esperienza, la capacità di dialogo e la professionalità hanno fatto sì che non succedesse quanto accaduto alcuni anni fa in altri Istituti. Ma anche due sere fa, uno di questi, ha messo in atto una forma di protesta sia nell’Istituto penitenziario che presso l’Ospedale dove era stato accompagnato ed anche in tale circostanza la professionalità della Polizia Penitenziaria ha avuto la meglio sull’inciviltà e la barbarie”.

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Ma il bollettino – sottolinea ancora Paradiso – “non si esaurisce qua: un Ispettore è stato oggetto di forme di aggressione nei giorni precedenti, più volte, in differenti reparti. Oramai la gestione dei detenuti con disagio psichico – circa 90 a fronte di 10 posti detentivi per tali utenti– è sfuggita di mano e le responsabilità sono rinvenibili nelle autorità sovraordinate – Prap e Dap – che non sapendo come intervenire hanno creato dei veri e propri ospedali psichiatrici giudiziari negli Istituti penitenziari dove purtroppo non vi sono nemmeno le figure che erano presenti negli OPG – Psichiatri, psicologi, assistenti sociali ed educatori -. E’ difficile pensare che ci possano essere cambiamenti in un sistema ormai sprofondato nel precipizio e dove il cambio dei Capi del Dap serve veramente a poco– in assenza di vere misure preventive, di strumenti seri e interventi governativi tesi a colmare le gravi carenze organiche”.

“Cosa avrà fatto mai la Polizia Penitenziaria per meritarsi tutto ciò?”- si chiede in conclusione e amaramente Salvatore Paradiso.

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