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giovedì, 2 Maggio, 2024
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Operazione “Maestrale”, la Dda di Catanzaro chiede: “Astensione dei giudici in processo a cosche”

La Procura antimafia di Catanzaro ha avanzato richiesta di astensione, già depositata in corte di Appello, dalla celebrazione del dibattimento nei confronti di due componenti del Tribunale collegiale che deve giudicare 188 persone imputate a vario titolo, nel processo “Maestrale”, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, intestazione fittizia di beni, droga ed altro ancora. L’accusa, nelle persone del procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla, e dei pm Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Irene Crea, ha avanzato la richiesta nei confronti della presidente Tiziana Macrì e della giudice a latere Giulia Conti per incompatibilità funzionale, in quanto la prima ha esercitato funzione di gip, in tutti e tre i tronconi autorizzando attività intercettiva, sulla posizione di Costantino Gaudioso, stralciata da ‘Rinascita-Scott’ e riunita al procedimento attuale che è il frutto di tre inchieste condensate in una unica dalla Dda; poi su quella di Francesco La Rosa.

Incompatibilità da pregiudizio poi per Giulia Conti in ordine al giudizio espresso come componente del Collegio (insieme a Macrì) nei confronti di Zuliani e Francesco Barbieri, imputati sia a Catanzaro che a Vibo, e il cui processo nei confronti del primo si è concluso con una assoluzione, mentre il secondo è presente in nel procedimento “Maestrale”. Sulla richiesta di astensione, il Tribunale ha deciso di ritirarsi in camera di consiglio. La decisione è attesa in giornata. Alla richiesta della Dda si sono associate le parti civili e anche il difensore di Pantaleone Mancuso, l’avvocato Paride Scinica. Capomolla, inoltre, ha chiesto che almeno queste prime udienze, visto l’alto afflusso di persone, possano svolgersi nell’aula bunker di Lamezia Terme.

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Richiesta che ha visto gli avvocati divisi tra favorevoli e contrari, con il Tribunale che, considerata la richiesta di astensione pendente, non ha potuto prendere una decisione al riguardo per il momento fino alla durata della camera di consiglio, rinviandola all’udienza del 20 marzo.

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