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mercoledì, 24 Aprile, 2024
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“Operazione Aemilia”: confiscati beni per 10 milioni a imprenditore crotonese

Oltre 10 milioni di euro di beni sono stati confiscati all’imprenditore Francesco Falbo di Cutro ma residente a Sorbolo (Parma). L’operazione, condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bologna, vede l’uomo coinvolto nell’operazione ‘Aemilia’ e ritenuto, dagli inquirenti, contiguo al mondo ‘ndranghetista radicato in Emilia.

A seguito di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna, sono stati confiscati 19 immobili, tra fabbricati e terreni situati in Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria, 5 società di capitali, 5 autoveicoli e diversi rapporti bancari. All’imprenditore è stata inoltre applicata la sorveglianza speciale con divieto di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di 5 anni.

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In base alle indagini condotte dagli inquirenti, l’uomo sarebbe coinvolto nel cosiddetto ‘Affare Sorbolo’, un’operazione di lottizzazione immobiliare dal valore di oltre 20 milioni di euro, con la quale veniva riciclato denaro della cosca Grande Aracri e che ha visto partecipi esponenti di spicco del panorama ‘ndranghetista presente in Emilia già condannati con sentenza passata in giudicato. Per questa attività, l’imprenditore – proprietario dei terreni che, passando da agricoli a edificabili, avrebbero resa possibile l’operazione immobiliare – è stato rinviato a giudizio con l’accusa di reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa. In particolare, il Tribunale di Bologna condividendo le argomentazioni degli investigatori della Dia e della Direzione Distrettuale Antimafia ha ritenuto sussistente la sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella disponibilità dell’uomo.

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