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giovedƬ, 18 Aprile, 2024
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Omicidio fratelli Mirabello in Sardegna, il pg alla Corte d’assise d’appello: Confermare 20 anni di carcere per autori

La Procura generale di Cagliari ha chiesto la conferma della condanna a vent’anni di reclusione per Joselito e Michael Marras, padre e figlio di 53 e 28 anni, di Dolianova (Sud Sardegna) accusati del duplice omicidio di due allevatori originari di Vibo Valentia, i fratelli Massimiliano e Davide Mirabello, di 35 e 40 anni (nella foto), uccisi il 9 febbraio 2020 nelle campagne di Dolianova.

Davanti alla Corte dā€™assise dā€™appello presieduta dal giudice Paolo Costa, il sostituto pg Michele Incani ha contestato il ricorso presentato dagli avvocati Patrizio Rovelli e Maria Grazia Monni, difensori dei due imputati che in primo grado – al termine del processo con rito abbreviato – erano stati condannati a 20 anni (30 meno la riduzione di un terzo). Chiesta la conferma della condanna a 2 anni e 8 mesi anche per Stefano Mura, 43enne di Dolianova, accusato di favoreggiamento per un coltello ritrovato nei pressi del luogo del delitto.

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Secondo lā€™accusa, dopo lā€™omicidio – collegato a minacce e tensioni di vicinato tra allevatori – Joselito e Michael Marras avrebbero gettato i corpi dei due fratelli nella macchia mediterranea, alla mercĆ© di volpi e cinghiali. Erano stati trovati un mese piĆ¹ tardi, quando i carabinieri al termine delle indagini coordinate dal pm Gaetano Porcu avevano arrestato padre e figlio. A quel punto, il genitore aveva ammesso il duplice delitto, facendo trovare i corpi, ma scagionando completamente il figlio. Per il pg Incani, invece, anche il giovane avrebbe preso parte al duplice delitto.

A lungo hanno arringato questa sera i difensori Maria Grazia Monni e Patrizio Rovelli che hanno ricorso contro la condanna di primo grado. Nella ricostruzione difensiva, Joselito Marras si sarebbe difeso con un fucile dallā€™aggressione con un coltello da parte dei due fratelli. Uno sarebbe stato raggiunto da una fucilata, lā€™altro ucciso con colpi di un oggetto contundente. Oggi hanno discusso tutte parti processuali, compresi i legali Salvatore Sorbilli e Gianfranco Piscitelli, oltre allā€™avvocato Antonello Spada che tutela lā€™associazione Penelope: per un mese i suoi iscritti avevano cercato i due fratelli quando risultavano scomparsi.

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