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martedì, 19 Marzo, 2024
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Omicidio avv. Pagliuso a Lamezia, ergastolo in Appello a Luciano Scalise mentre al padre inflitti 23 anni e 10 mesi

La prima sezione della Corte d’appello di Catanzaro (presieduta Caterina Capitò) ha confermato l’ergastolo per Luciano Scalise (45 anni), ritenuto il mandante dell’omicidio dell’avvocato penalista Francesco Pagliuso (43), avvenuto a Lamezia Termenella notte tra il 9 e 10 agosto 2016. Per Pino Scalise (65 anni), invece, stabilita la condanna a 23 anni e 10 mesi di reclusione per associazione mafiose ed altri reati mentre è stato assolto da alcuni capi d’imputazione e in particolare dall’accusa di essere il mandante dell’omicidio. Pino e Luciano Scalise, entrambi di Soveria Mannelli (CZ) sono rispettivamente padre e figlio. (foto a sinistra)

Per quanto riguarda le altre posizioni: Angelo Rotella condanna confermata (8 anni e 4 mesi), Vincenzo Mario Domanico condanna confermata (6 anni e 8 mesi); per Andrea Scalzo rideterminazione “per correzione di calcolo” a 7 anni. Inoltre è stato rideterminato l’ammontare del risarcimento inflitto in primo grado a Pino Scalise nella misura del 20% delle singole somme già liquidate in via equitativa nei confronti delle parti civili che sono Antonella Di Vasto, Leonardo Giovanni Pagliuso, Antonia Pagliuso, Giovanni Albanese, Mattia Albanese, Giovanni Battista Pagliuso, Rosa Grandinetti, Angela Rita Pagliuso, Antonio Folino, Pierluigi Folino e la Camera Penale di Lamezia Terme.

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Ed ancora, Pino e Luciano Scalise e Angelo Rotella sono stati condannati poi alla rifusione delle spese sostenute dalle parti civili: il Comune di Platania e il Comune di Serrastretta. Pino e Luciano Scalise, Andrea Scalzo, Angelo Rotella e Domenico Vincenzo Mario sono poi stati condannati alla refusione delle spese sostenute dalle parti civili: Associazione Antiracket di Lamezia Terme, Comune di Decollatura, Comune di Lamezia Terme, Comune di Soveria Mannelli, Regione Calabria e amministrazione provinciale di Catanzaro.

Presunto movente dell’omicidio di Pagliuso sarebbe stata, secondo l’accusa contestata dalla Dda di Catanzaro, una vendetta per un presunto risentimento di Luciano e Pino Scalise nei confronti dell’avvocato, che era il loro difensore. Il presunto esecutore materiale dell’omicidio di Pagliuso, Marco Gallo, di 38 anni, che ha scelto invece il rito ordinario, è stato condannato anch’egli all’ergastolo in primo grado. L’inizio del processo d’appello a suo carico é stato fissato per il prossimo 29 giugno.

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