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lunedì, 6 Maggio, 2024
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“Offro video e foto con minorenni”: Fanpage pubblica le chat degli orrori

Richieste esplicite di foto pedo-pornografiche, revenge porn con immagini intime di ex mogli e fidanzate, incitazioni allo stupro e al femminicidio. E poi migliaia e migliaia di video e immagini di rapporti sessuali riversati in chat senza sosta e senza il consenso dei protagonisti. È un autentico viaggio all’inferno quello che abbiamo fatto infiltrandoci in un gruppo Telegram con oltre 53mila iscritti, molti dei quali costantemente impegnati nel condividere e richiedere materiale pornografico sia di adulti che di minorenni. In poche ore abbiamo letto decine di migliaia di messaggi e scoperto un mondo in cui – dietro nickname che garantiscono l’anonimato – ogni richiesta è possibile senza nessun filtro, pudore o rispetto. In questo gruppo sono attivi soprattutto uomini, ma ci sono anche donne e probabilmente non mancano minorenni: in molti, infatti, si qualificano come tali. Come se non bastasse gli admin indicano anche una nuova chat nella quale migrare qualora, in seguito a un intervento della polizia postale, il gruppo dovesse essere chiuso. Il tutto è stato predisposto nei minimi dettagli affinché l’orrore si perpetui. Fanpage.it ha deciso di non rivelare  il nome della chat: siamo però a disposizione delle forze dell’ordine qualora vogliano svolgere delle indagini e – auspicabilmente – decidano di chiudere il canale e denunciare gli amministratori.

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Il gruppo in cui ci siamo infiltrati è un’autentica galleria degli orrori. Le donne sono nient’altro che pezzi di carne esposti in una vetrina virtuale: “Questa società ha permesso fin troppo a queste donne di allargarsi, fino a dieci anni fa per una parola sbagliata finiva in femminicidio per direttissima, quando c’era lui…”, scrive l’amministratore del gruppo in quello che appare a tutti gli effetti come un “manifesto” della chat, ignorando evidentemente che gli omicidi con vittime le donne sono centinaia ogni anno. Il resto è anche peggio. Per qualcuno il femminicidio è “una forma d’arte”, altri sostengono esplicitamente che debba essere depenalizzato e che lo stato debba “al massimo sconsigliarlo”: “Non ho mai visto nessuno finire in carcere per aver rotto un oggetto di scarso valore (…). Poniamo il caso ti arrivasse una negra, in questo caso è legittimo l’uso della violenza su di lei. Tuttavia se possiedi una donna conforme alle norme il femminicidio risulterebbe inutile e controproducente”. L’idea che uno stupro sia una pratica sessuale come un’altra è diffusissima, così come le richieste di video e foto di abusi. “Qualcuno manda video di uno stupro?”. “Chi mi vuole regalare video di sesso violento e stupro vero?”.

Come se non bastasse ci sono centinaia di richieste di materiale pedopornografico. Qualcuno chiede “porno di minorenni o bambini, offro di tutto”, altri “video di ragazzi e bambini con le loro vere mamme. In cambio farò tutto quello che volete”. C’è chi offre materiale di minori nati tra il 2004 e il 2017. Qualcuno si indigna se vengono coinvolti dei bambini, altri replicano infastiditi: “Sei un moralista. Qui siamo tutti pedofili e pervertiti, hai sbagliato gruppo”. Raramente foto e video che coinvolgono bimbi vengono immessi nella chat, ma molto spesso a richieste di questo tipo segue un invito a proseguire in privato gli scambi: cosa accada poi possiamo solo immaginarlo. Ben più numerosi, invece, sono i contenuti che vedono protagonisti degli adolescenti. Le richieste di materiale pedopornografico sono migliaia ogni giorno ed avvengono nel più assoluto disinteresse degli amministratori.

Anche foto e video delle ex vengono fatti circolare senza nessun problema e naturalmente senza il consenso delle dirette interessate: “Scambio ex 17enne solo per roba seria ed inedita, anche pedo ma deve essere di qualità”. Un altro mette a disposizione “foto fatte di nascosto a mia sorella e mia cugina. Anche una di mamma”. Un altro ancora: “Mostro la mia ragazza, ho foto spy di alta qualità. Se siete interessati aggiungetemi su Skype”. Si chiama revenge porn (porno vendetta), e consiste nella diffusione sul web di immagini o video privati a sfondo sessuale a scopi vendicativi e senza il consenso della persona ritratta: una pratica illegale punita con la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 5.000 a 15.000 euro che nel nostro paese è stato all’origine di non pochi suicidi, come quello della giovane Tiziana Cantone: il suo nome ricorre decine di volte nel gruppo tra utenti che, incuranti della tragedia, richiedono ancora i video che la ragazza girò con degli uomini prima di togliersi la vita, materiale che doveva rimanere strettamente privato ma che venne pubblicato su un sito porno e in migliaia di chat.

Articolo completo su: https://www.fanpage.it/attualita/offro-video-e-foto-con-minorenni-siamo-entrati-nella-chat-degli-orrori-con-53mila-iscritti/

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