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sabato, 20 Aprile, 2024
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NOMI-DETTAGLI-VIDEO-Operazione anti-droga nel Reggino: Arresti tra le cosche di spicco

Reggio Calabria – Nelle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovani BOMBARDIERI, il Commissariato di P.S. di Siderno [RC) e la Squadra Mobile, con il concorso operativo degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine della Calabria, hanno dato esecuzione allā€™ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale confronti dei seguenti soggetti, ritenuti responsabili di aver partecipato, con ruoli diversi, ad unā€™associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina:
– Antonino FERRINDA, nato a Oppido Mamertina [RC] il 23.03.1949, attualmente detenuto;
– Giuseppe FERRINDA, nato a Taurianova [RC] il 05.11.1977; residente a Santā€™Eufemia dā€™Aspromonte (RC]:
– Maria FILASTRO, nata a Locri [ RCJ il 13.08.1974, residente a Careri [RC], [coniugata con Pellegrino Domenico e madre di Pellegrino Antonio];
– Giovanni GIORGI, alias ā€œU Famosuā€, nato a Locri il 05.11.1984, residente a San Luca [RC], [cognato di Mammoliti Francesco nonchĆ© nipote di Giorgi Giuseppe classe 1961 alias ā€œu capraā€, arrestato in data 02.06.2017 dopo una latitanza di ventitrĆ© anni e condannato a 28 anni e 9 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, considerato figura di spicco della famiglia ā€œGiorgi-Romeoā€ denominata ā€œStacchi ā€œ];
– Giovanna LAGANAā€™, nata a Reggio Calabria il 13.06.1968, ivi residente [coniugata con Parrelli Francesco];
– Vincenzo LUCIANO, nato a Torino il 25.11.1980, residente a Siderno [RC];
– Domenico MAMMOLITI, nato a Locri nato il 16.12.1968, residente a Bovalino [RC], [sottoposto al regime degli arresti domiciliari, fratello di Mammoliti Francesco e Antonio]:
– Francesco MAMMOLITI, nato a Locri [RC] il 03.02.1973, residente a Bovalino [RC], [attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari, fratello di Mammoliti Antonio e Domenico, nonchĆ© cognato di Giorgi Giovanni, alias ā€œU Famosuā€];
– Francesco PARRELLI, nato a CiminĆ  [RC] il 09.06.1969, residente a Reggio Calabria, [coniugato con LAGANƀ Giovanna];
– Antonio PELLEGRINO [di Domenico e Filastro Maria], nato a Locri (RC] il 24.05.1996, residente a Careri (RC];
– Domenico PELLEGRINO, nato a Careri [RC] il 13.05,1971, ivi residente [attualmente detenuto, coniugato con Filastro Maria e padre di Pellegrino Antonio];
– Vincenzo SCARFONE, nato il 03.09.1981 a Melito di Porto Salvo [RC], residente a Caraffa del Bianco [RC], [attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari].
Sono attivamente ricercati, anche allā€™estero, altri due soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo.
Lā€™attivitĆ  di indagine condotta dal Commissariato di PS, di Siderno inizialmente per la cattura del latitante Rocco Mammoliti(arrestato nei Paesi Bassi dalla Polizia Olandese il 9 giugno 2016 ed estradato in Italia il 18 agosto dello stesso anno nelle sue ulteriori progressioni investigative sotto le direttive del Procuratore Aggiunto Gnuseppe LOMBARDO e dei Sostituti con il supporto di molteplici Procuratori Diego CAPECE MINUTOLO e Alessandro MOFFA intercettazioni telefoniche ed ambientali, consentiva di accertare lā€™esistenza e lā€™operativitĆ”, dal mese di ottobre 2015 al mese di febbraio 2016, nellā€™area ricompresa tra Bovalino, Careri e altri comuni della Locride, di unā€™articolata organizzazione criminale, con sbocchi in Puglia e Sicilia, finalizzata alla commissione di una serie
indeterminata di delitti in materia di sostanze stupefacenti, i cui principali esponenti, venivano individuati nei fratelli MAMMOLITI (Domenico, Francesco] e GIORGI (Giovanni), aventi un ruolo centrale ed apicale nel sodalizio composto da piĆ¹ di dieci persone;
individuare svariate condotte dii detenzione e spaccio di cocaina poste in essere dagli indagati che, valutate complessivamente nel quadro di una concatenazione logica degli eventi e con il ricorso a criteri interpretativi improntati a razionalitĆ  e logicitĆ , assurgevano a circostanze idonee a dimostrare oltre il fatto delittuoso in se, anche la sussistenza della contestata associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti,
verificare che il sodalizio disponeva di efficienti fasi logistiche individuate nella residenza dei FERRINDA (Antonino e Giaseppe] a RizziconĆ­ (RC] e nel capannone (rectius: quartier generale] sito a Benestare (RC] dei PELLEGRINO [Antonio, Domenico e Andrea] dove, a seguito dellā€™arresto [dei coniugi Pellegrino-Filastro] avvenuto in data 7 gennaio 2016 per trasporto di oltre 3 kg di cocaina, veniva rinvenuto un ulteriore quantitativo della medesima sostanza stupefacente, soldi ed armi; scoprire che lā€™associazione a delinquere poteva contare su basi logistiche insospettabili, come a Condofuri, dove un camping [di un soggetto indagato a piede libero] veniva utilizzato dai sodali, tra la fine del 2015 e lā€™inizio del 2016, come luogo sicuro dove trattare gli affari illeciti della consorteria con alcuni narcotrafficanti colombiani e albanesi, a carico dei quali, tuttavia, non venivano acquisiti elementi tali da poter loro addebitare condotte penalmente rilevanti; di svelare il modus operandi degli indagati e le accortezze adottate dagli stessi nella fase di distribuzione della sostanza stupefacente confezionata in panetti sotto vuoto e trasportata a bordo di autovetture dentro vani segreti realizzati da meccanici di fiducia, muniti di telecomandi che azionavano i congegni elettronici di apertura, incontrare come i sodali comunicassero tra loro con telefoni codificati, ricorrendo allā€™uso di termini criptici e allusivi per indicare lo stupefacente ( ā€œcoseā€, ā€œoliveā€, ā€œcagnolinoā€, ecc ā€¦). cambiando repentinamente e freneticamente schede telefoniche quasi sempre intestate a terze persone od utilizzando sim card estere prive di intestatario e telefonini Blackberry, acDEnare come i vertici dellā€™organizzazione non si fossero fatti scrupolo di avvalersi della collaborazione di un minore (per cui si procede separatamente] peraltro sotto lā€™egida del geon PELLEGRINO Domenico e FILASTRO Maria;
arrestare in flagranza di reato, il 7 gennaio 2016, i coniugi PELLEGRINO Domenico e FILASTRO Maria per trasporto di oltre 3 kg di cocaina [3.312 gr.) nascosta in un vano segreto allā€™interno del cruscotto della loro autovettura;
Rinvenire e sequestrare, nella stessa data, nel corso della perquisizione estesa al capannone neonducibile ai predetti coniugi PELLEGRINO-FILASTRO: due involucri contenenti 1.502 Bramimi di cocaina; tre fucili semiautomatici cal. 12; un revolver 357 magnum cal. 357; una pistola Beretta modello 92 cal. 9X19 priva di matricola; una pistola Beretta modello 98 cal. SA21 con matricola punzonata; 40 cartucce calibro 7,62 x 39; 44 cartucce calibro 7,65; 18
cartucce calibro 357; 56 cartucce calibro 12 e 1 caricatore per una pistola cal. 7,65; arrestare in flagranza di reato, la sera del 20 febbraio 2016, SCARFONE Vincenzo per trasporto di unā€™ingente quantitativo di cocaina, pari a 49 kg, abilmente occultato allā€™interno della propria autovettura Renault ā€œKoleosā€ [da cui prende il nome lā€™operazione] sulla quale viaggiava. Impressionante era la capacitĆ  dei fratelli MAMMOLITI [Francesco e Domenico] e GIORGI [Giovanni] di movimentare quantitĆ  consistenti di cocaina da un giorno allā€™altro senza soluzione di continuitĆ . Ad esempio, il 6 novembre 2015, dallā€™attivitĆ  tecnica emergeva che i MAMMOLITI consegnavano 6 panetti di cocaina a FERRINDA Giuseppe per la successiva distribuzione allo staff dei corrieri. Due giorni prima gli stessi MAMMOLITI avevano dato ai FERRINDA [Antonino e Giuseppe], deputati allo stoccaggio della sostanza stupefacente, altri 12 panetti di cocaina.
Erano sempre i fratelli MAMMOLITI (Francesco e Domenico] a gestire in prima persona ā€“ e con estrema professionalitĆ  ā€“ le trattative illecite [quantitĆ  e modalitĆ  di consegna] occupandosi, in funzione del ruolo da loro ricoperto di organizzatori del sistema criminale, della consegna della droga attraverso i coniugi PELLEGRINO Domenico e FILASTRO Maria, nonchĆ© per mezzo di SCARFONE Vincenzo, nella veste di fidatissimi sodali, tratti in arresto rispettivamente in data 07 gennaio 2016 c 20 febbraio 2016.
Lo stesso va detto per i fratelli GIORGI [Giovanni e Giuseppe] che in piĆ¹ occasioni venivano intercettati nel dare disposizioni ai coniugi PELLEGRINO sulla percentuale di taglio che dovevano applicare ad una determinata partita di cocaina.
I PELLEGRINO si occupavano tanto del confezionamento sotto vuoto dello stupefacente che del trasporto ā€“ in qualitĆ  di corrieri al servizio dei MAMMOLITI e dei GIORGI ā€“ consegnando la cocaina in Sicilia [in provincia di Messina e Catania] e in Puglia (in provincia di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce] e ricevendo la contropartita economica che veniva versata ai capi dellā€™organizzazione presso la macelleria di proprietĆ  di Domenico PELLEGRINO. In una delle tante trasferte nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi, in un solo pomeriggio PELLEGRINO Domenico, la moglie FILASTRO Maria e LAGANA Giovanna, consegnavano per conto dei fratelli GIORGI Giovanni e Giuseppe, quantitativi di cocaina equivalenti allā€™importo di 340 mila curo in banconote di vario taglio, raccolte in ā€œmazzetteā€ ā€“ quali corrispettivo del narcotico venduto ā€“ e occultate allā€™interno del vano ricavato nellā€™autovettura in quantitĆ  tale da far dire allā€™associata FILASTRO Maria che ā€œ.. la macchina le sta vomitando . ā€œ, ovvero che erano cosi tante da non essere contenute nel nascondiglio. Deputati allo stoccaggio dello stupefacente erano i FERRINDA [Giuseppe e Antonio], padre e figlio che godevano della piĆ¹ ampia fiducia da parte dei vertici del sodalizio a cui erano risultati organici, allā€™interno della loro proprietĆ , sita a Rizziconi, che di volta in volta veniva messa a disposizione dei comeri PELLEGRINO (Domenico, Antonio] FILASTRO Maria, PARRELLI Francesco, LAGANAā€™ Giovanna, SCARFONE Vincenzo e LUCIANO Vincenzo.
LUCIANO Vincenzo, anchā€™egli intranco al gruppo criminale, consegnava ovvero riceveva, in manicra sistenmatica per conto del sodalizio criminale capeggiato dai MAMMOLITI e dai GIORGI, quantitativi ingenti di cocaina.
LA ligura di SCARFONE Vincenzo emergeva nel 2015 quando incontrava i germani MAMMOLIT1 ma assumeva un ruolo attivo allā€™interno dellā€™organizzazione criminale allā€™indomani dellā€™arresto dei coniugi PELLEGRINO, avvenuto il 7 gennaio 2016. Dalle attivitĆ  tecniche emergeva Che lo SCARFONE predisponeva un vano nascosto allā€™interno della propria autovettura Renault ā€œKoleosā€ per il trasporto della sostanza stupefacente per conto dei MAMMOLITI. Era quindi del tutto evidente che SCARFONE Vincenzo fosse entrato a far parte dello staff dei corrieri del sodalizio
criminale effettuando, nel mege di febbraio 2016 e sino al suo arresto, diversi viaggi [in luogo dei coniugi PELLEGRINO) per la consegna della cocaina necessaria ad approvvigionare le piazze di spaccio messinesi e catanesi.
Le attivitĆ  illecite connesse al narcotraffico proseguivano senza soluzione di continuitĆ  anche dopo gli arresti di PELLEGRINO Domenico, FILASTRO Maria, e SCARFONE Vincenzo, a dimostrazione della spiccata capacitĆ  di riorganizzazione del sodalizio criminale.
I MAMMOLITI [Domenico, Francesco] e GIORGI (Giovanni], stante la loro qualitĆ  di capi, promotori ed organizzatori del sodalizio, derivante dalle condotte tenute nel corso delle indagini, sono destinatari della misura cautelare della custodia in carcere, ricorrendo il concreto pericolo di reiterazione della condotta criminosa nel continuare a dare direttive organizzative in merito alla continuazione degli episodi delittuosi connessi al contestato narcotraffico.
Parimenti, sono attinti dalla misura cautelare in carcere FERRINDA Antonio, FERRINDA Giuseppe, PELLEGRINO Domenico, PELLEGRINO Antonio, FILASTRO Maria, PARRELLI Francesco, LAGANAā€™ Giovanna, SCARFONE Vincenzo e LUCIANO Vincenzo i quali, in ragione del loro ruolo di partecipi allā€™associazione e per la ripetitivitĆ  e proclivitĆ  a delinquere, hanno dimostrato una chiara pervicacia operativa ed una sinergia fuori dal comune, mettendo a disposizione il loro personale e consapevole contributo alla realizzazione di operazioni illecite, anche di rilevante entitĆ , con lā€™uso di sofisticati mezzi di comunicazione.
Dalle emergenze in atti si evince che il sodalizio criminale ĆØ riuscito a movimentare, nel periodo compreso tra ottobre 2015 e febbraio 2016, circa 160 kg di cocaina per un valore allā€™ingrosso di 7 milioni di euro circa.
In conclusione, si rassegnano i ruoli dei soggetti attinti dal provvedimento restrittivo:
MAMMOLITI Domenico, MAMMOLITI Francesco, GIORGI Giovanni, in qualitƠ di organizzatori del sodalizio criminale, gestivano il traffico di stupefacenti, prendendo preliminari contatti con i destinatari, preoccupandosi di gestire gli aspetti logistici del deposito della droga e dei soldi ricavati dalla cessione della stessa, nonchƩ di dotare le autovetture del gruppo di vani occulti per i carichi, nonchƩ dando continue direttive ai corrieri sui luoghi dove effettuare le consegne, sulle quantitƠ e sui soldi da ricavare di cui entravano in possesso immediatamente al
ritorno dai viaggi; FERRINDA allā€™approvvigionamento ed allo stoccaggio dello stupefacente, anche in quantitĆ  rilevanti, che veniva successivamente ritirato dai corrieri, che ai Ferrinda poi versavano parte delle ingenti
somme di denaro riscosse; Giuseppe FERRINDA Antonio, quali partecipi, provvedevano PELLEGRINO Domenico, PELLEGRINO Antonio, FILASTRO Maria, PARRELLI Francesco, LAGANAā€™ Giovanna, SCARFONE Vincenzo, LUCIANO Vincenzo erano partecipi dellā€™associazione e si occupavano, a turno, della fase di distribuzione al dettaglio della sostanza stupefacente, che prelevavano dal deposito dei Ferrinda ovvero ricevevano direttamente dagli
tri sodali e, dopo averla preparata ed occultata nei mezzi appositamente adibiti al trasporto, la destinavano, su indicazione dei Giorgi e/o dei Mammoliti, ai mercati di spaccio della Puglia e della Sicilia, che rifornivano abitualmente, riscuotendo i soldi ricavati dalla cessione, che provvedevano anche a custodire temporaneamente in funzione della successiva consegna ai capi dellā€™organizzazione. Pellegrino Domenico e Filastro Maria, in aggiunta, detenevano anche nel loro deposito armi sempre per conto dei Giorgi, capi dellā€™associazione.

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