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giovedì, 25 Aprile, 2024
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NOMI-Assunse farmaco per abortire e simulò un incidente stradale: definitive due condanne in Cassazione

La Cassazione ha messo la parola fine ad una storia davvero agghiacciante condannando, in via definitiva, la 44enne Stefania Russo a 14 anni e Pietro Andrea Zangaro a 16 anni, Da rifare, invece, il processo per la 49enne Nunziatina Falcone. La vicenda prese le mosse il 15 maggio 2012 quando la donna, incinta di 6 mesi circa, si recò al pronto soccorso dell’ospedale di Corigliano (CS) sostenendo di essere stata coinvolta in un incidente stradale e di aver perso il bambino che portava in grembo. Ma non aveva avuto alcun incidente, e per abortire aveva assunto un farmaco. Il bambino, nato vivo, non era stato rianimato. Per questo il medico che l’aveva preso in carico era stato condannato in primo grado e in appello, ma è deceduto nel 2022. L’obiettivo era quello di riscuotere i soldi dell’assicurazione.

A scoprirlo furono i carabinieri nell’ambito nell’operazione “Medical Market” coordinata dalla Procura di Castrovillari che nel 2015 portò all’emissione di 144 avvisi di garanzia (per truffa, frode e corruzione e sette arresti per omicidio e falso in certificazione medica).

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Secondo gli investigatori la donna aveva acconsentito a partorire con la tecnica del pinzamento. Arrivato vivo in ospedale, il bambino, con la complicità del medico del Pronto soccorso, non avrebbe ricevuto le cure necessarie e sarebbe stato lasciato morire, come stabilito dall’autopsia. I carabinieri, inoltre, non trovarono traccia dell’incidente lungo la SS 106 di cui la donna aveva parlato.

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