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mercoledƬ, 24 Aprile, 2024
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Nicola Gratteri: espansione mafie non riguarda solo Italia ma tutto il mondo occidentale

Rende (CS) – Nella lotta alle mafie ĆØ necessario avere un sistema penale unico in tutta Europa. A sostenerlo ĆØ stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri nella lezione su “Ossigeno Illegale. Come le Mafie approfittano della crisi del Covid-19” tenuta nel corso del Master in Intelligence dell’UniversitĆ  della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. “Oggi, infatti – ha spiegato Gratteri – le mafie investono sempre di piĆ¹ all’estero, in paesi ricchi come la Germania, la Francia, la Svizzera ma anche nei Paesi dell’Est Europa, dove si stanno investendo consistenti fondi europei”.
“Il problema dell’espansione delle mafie – ha sostenuto il magistrato – non riguarda solo il nostro Paese ma coinvolge tutto il mondo occidentale e l’economia globalizzata. Tuttavia molti Paesi Europei sono restii ad adottare una legislazione antimafia piĆ¹ forte. In primo luogo perchĆ© non considerano un vero allarme le mafie; in secondo luogo perchĆ© un sistema giudiziario piĆ¹ pervasivo potrebbe minare la privacy dei loro cittadini, e per alcuni Stati questo non ĆØ immaginabile; in terzo luogo una legislazione piĆ¹ rigorosa, ad esempio, sul riciclaggio di denaro, potrebbe limitare i commerci e gli affari. L’Italia nonostante abbia uno dei sistemi normativi piĆ¹ evoluti del mondo nel contrasto alla mafia ed una conoscenza molto approfondita del fenomeno, non riesce ad essere incisiva in Europa per fare adottare una legislazione antimafia omogenea, che sia piĆ¹ incisiva nel contrasto alle mafie. Abbiamo grandi difficoltĆ  ad essere ascoltati su questo tema fondamentale in Europa. Significativa ĆØ la circostanza, ad esempio, che le sedi dell’Eurojust, dell’Europol e dell’Interpol siano in Olanda”.
“Oggi – ha detto Gratteri- le mafie non si manifestano all’opinione pubblica e vengono identificate solo da chi ha un rapporto diretto con esse ossia dalle forze dell’ordine, dai magistrati e dagli usurati: per tutti gli altri non esistono. Per questa ragione il problema delle mafie non ĆØ nell’agenda politica, perchĆ© non crea allarmismo sociale. La politica in genere si muove in funzione degli argomenti che i media di Ć©lite pongono all’attenzione in prima pagina dei quotidiani e nei titoli di testa dei telegiornali. Ed a volte il sistema mediatico diffonde notizie false che indeboliscono l’attivitĆ  giudiziaria della magistratura”.
“Quello mafioso ĆØ un fenomeno storico – ha ricordato Gratteri – e per contrastarlo efficacemente abbiamo bisogno anche della politica ed in particolare di grandi politici, che siano in grado di disegnare scenari nuovi ed adottare strategie visionarie e lungimiranti”.
Il magistrato ha ricordato che i rapporti tra ‘Ndrangheta, Cosa nostra e Camorra risalgono al XIX secolo quando, nel carcere di Favignana, venivano reclusi gli esponenti di queste tre consorterie malavitose e si realizzavano i primi scambi anche linguistici. Per esempio, i termini “picciotto” e “camorrista” nascono all’interno della camorra e poi vengono adattati ed utilizzati rispettivamente dalla mafia siciliana e dalla ‘ndrangheta.

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