Il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cosenza, ha disposto che Rosa Vespa, 52 anni, vada agli arresti domiciliari. Accolta la richiesta della difesa di Vespa rappresentata dall’avvocato Teresa Gallucci. La donna, dunque, lascia il carcere di Castrovillari dove è stata rinchiusa dallo scorso gennaio perché accusata di aver rapito una neonata di appena un giorno, nella clinica «Sacro Cuore» di Cosenza. Nelle scorse settimane era stato disposto il giudizio immediato per Vespa e l’udienza è stata fissata per il 25 settembre (leggi sotto). I magistrati avevano anche chiesto una perizia psichiatrica sull’indagata per accertare se la donna, che per nove mesi ha finto una gravidanza e poi un parto, al momento del rapimento era capace di intendere e di volere.
La sera dello scorso 21 gennaio Rosa Vespa e Acqua Omogo Chiediebere Moses furono trovati in casa con la piccola Sofia vestita da maschietto. Inizialmente fu arrestato anche il marito Moses, poi scarcerato dal Gip. Il 43enne nigeriano si è sempre professato innocente dicendo che la moglie ha fatto tutto da sola. Infatti, la sua posizione è stata stralciata e potrebbe essere archiviata. Gli inquirenti devono accertare se la 52enne ha potuto avere qualche complice. La donna ha finto per nove mesi di essere incinta, ha finto di aver partorito lo scorso 8 gennaio e di aver dato alla luce un maschietto di nome Ansel, che non è mai stato concepito e mai nato. Ma per i magistrati anche Moses sarebbe stato ingannato dalla moglie.
Intanto l’inchiesta si è sviluppata anche in altri filoni, uno di questi riguarda la posizione della clinica. Gli inquirenti dovranno accertare se ci sono state eventuali responsabilità della clinica.
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