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giovedì, 9 Maggio, 2024
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Nel podio 2021 soltanto uomini, e purtroppo non è una novità per lo storico premio

Una cinquina di alta qualità ma tutta al maschile. Dopo la stagione di pausa dovuta alla pandemia, l’edizione 2021 del Premio nazionale Rhegium Julii esordisce con una polemica, innescata dalla mancanza di donne nel podio di quest’anno, composto dagli scrittori Giuseppe Aloe e Roberto Pazzi, il giornalista Giuseppe Smorto, don Luigi Ciotti e il saggista Sergio Zoppi.

Lo hanno notato in tanti e sui social lo segnala Eleonora Scrivo, attivista di Action Aid nonché autrice, insieme a Tiziana Calabrò, del libro di racconti “La cura provvisoria dei tratti fragili”. Su Facebook Scrivo, già impegnata nel dibattito sulle questioni di genere, ironizza: «Provate a immaginare cosa stona assai in questo parterre in generale e in particolare nel 2021. Vi do un aiutino, manca solo Barbero». Il riferimento al professore finito nell’occhio del ciclone per le recenti dichiarazioni sulla natura femminile remissiva e poco adatta al successo rende immediato comprendere quale sia il problema – ma purtroppo, come lascia intendere tra le righe Eleonora Scrivo, non è un fatto casuale. Andando a ritroso nell’albo d’oro del premio, istituito nel 1968, è impossibile non accorgersi della supremazia maschile nel numero dei vincitori. Per vedere una donna bisogna aspettare il 1972 con la poetessa Anna Maria Iesi; nel 1975 spunta come un fiore raro Laudomia Bonanni, premiata per la narrativa, poi negli anni successivi Fryda Rota, Patrizia Carrano e così via con un rapporto di uno a cinque a favore degli uomini, quando va bene, e numerose edizioni dove di donne non c’è traccia.

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Stavolta, però, come fa sapere il presidente del circolo Rhegium Julii Giuseppe Bova, tra i premiati c’era la polacca Olga Tokarczuk, Nobel per la letteratura, costretta a dare forfait a causa delle restrizioni internazionali anti Covid. Lo stesso Bova, rispondendo alle critiche, ha ricordato la cinquina dello scorso anno, dove figuravano due donne, Stefania Auci e Ginevra Bompiani. Peccato che detta così sa di contentino e infatti Scrivo non ha mancato di ricordare come anche i caffé letterari del circolo siano tradizionalmente animati da ospiti uomini. Poca stima per le tante autrici dell’attuale panorama letterario o semplicemente il circolo ignora la loro esistenza? La situazione si aggrava se spostiamo l’attenzione sulla componente calabrese e soprattutto reggina di premiati e ospiti. Qui, senza nulla eccepire sul valore culturale dei vari personaggi, il clima è da conventicola e le donne sembrano estinte, con rare eccezioni come la scrittrice Rosella Postorino e l’astrofisica Sandra Savaglio.

La giornalista Anna Mallamo rincara la dose ammettendo che nel 2019 le era stato offerto il ruolo di giurata (novità assoluta per il premio, che ha sempre avuto una giuria interamente maschile) ma di essersi dimessa trovandosi in contrasto con le scelte del gruppo.

I premi saranno consegnati sabato 30 ottobre alle ore 18 presso l’aula magna Quistelli del dipartimento di architettura dell’Università Mediterranea.

Isabella Marchiolo

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