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giovedì, 25 Aprile, 2024
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Napoli, Francesco Pio Maimone, 18enne ucciso per sbaglio: fermato presunto killer, figlio di un camorrista assassinato

Si stringe il cerchio attorno all’assassino di Francesco Pio Maimone, assassinato domenica notte a Mergellina. Un giovane di 20 anni, Francesco Pio Valda, è stato prima interrogato in questura e poi fermato per omicidio volontario aggravato. Il provvedimento è stato emesso all’esito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, in relazione all’omicidio del giovane di 18 anni avvenuto durante la notte del 20 marzo scorso in via Caracciolo. L’indagato nella giornata di ieri si è reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dalla Squadra Mobile e dal Commissariato San Giovanni presso un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli. Il fermato è figlio di un affiliato al Clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013. Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.

A coordinare l’inchiesta non sono statipiù i magistrati della settima sezione della Procura di Napoli (criminalità comune) ma i colleghi della Direzione sistrettuale Antimafia coordinata dal procuratore Rosa Volpe con i sostituti Antonella Fratello e Claudio Onorati.
Viene confermata la pista principale: Francesco Pio Maimone è stato ucciso per caso, dal momento che non aveva ingaggiato alcun litigio l’assassino e il suo branco di amici. Anzi: era defilato rispetto alla scena della rissa scoppiata tra l’assassino e un altro gruppetto di giovani, scatenata dal fatto che qualcuno aveva sporcato una scarpa dell’assassino.

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Il killer ha esploso tre colpi, ha sparato per uccidere, ha ucciso e poi ha dato inizio a una sorta di messa in scena. Ha fatto finta di scappare, poi è tornato sui suoi passi, fino a mimetizzarsi tra la folla di soccorritori, recitando una parte orrenda: fingendo di prestare soccorso al ragazzo che aveva ucciso. A terra, l’agonia di Francesco è durata solo pochi secondi, come hanno riportato gli amici e i primi soccorritori. Ha fatto in tempo a invocare aiuto, dicendo «non respiro», fino a ricevere un tentativo di respirazione bocca a bocca.
(Il Messaggero)

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