“Sono sconvolto. Al timone dell’imbarcazione c’ero io. Se la ragazza è finita sotto la mia barca, me ne assumerò tutte le responsabilità, come ho già dichiarato al pubblico ministero”. Giudo Furgiuele (foto a sinistra) è un penalista, figlio del noto avvocato e professore napoletano Alfonso Furgiuele. E’ l’uomo indagato dalla Procura di Napoli per aver provocato la morte di Cristina Frazzica (di Taurianova (RC)), domenica scorsa, investita da un’imbarcazione a Posillipo mentre era su un kayak con un suo amico che s’è salvato.
Parla al Corriere della Sera: “Non ho avuto percezione dell’impatto. Né io, né le altre sei persone che erano a bordo. Nessuno ha percepito nulla. Uno degli ospiti ha visto una persona che si sbracciava a poppa. Più che prestare soccorso e dare l’allarme non potevamo fare”.
La persona chiedeva aiuto “era in mare, a circa cinquecento metri dalla riva. Giusto il tempo di fermare la barca e siamo tornati indietro per andarlo a soccorrere. Abbiamo tirato su il giovane e la canoa. Quando è salito in barca ci ha detto che con lui c’era un’altra ragazza che era stata investita da un motoscafo velocissimo. La mia barca non è un motoscafo velocissimo, quindi non abbiamo associato che l’incidente potesse essere stato causato da noi. Ho dato l’allarme. Ho contattato io stesso la Capitaneria di Porto dicendo che c’era stato un incidente e che in mare c’era una ragazza dispersa. Ho atteso che arrivassero e insieme a loro mi sono portato al molo Luise, dove ho anche fatto scendere a terra le persone che erano insieme a me”.
(Agenzia DIRE www.dire.it)
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