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domenica, 28 Aprile, 2024
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Morte della calabrese Maria Sestina Arcuri: la Cassazione conferma la condanna per il fidanzato Andrea Landolfi

La Corte di Cassazione ha confermato, con una sentenza definitiva, la condanna a 22 anni di carcere per Andrea Landolfi, riconosciuto colpevole dell’omicidio della sua fidanzata, Maria Sestina Arcuri. La decisione della Suprema Corte ha respinto, dunque, il ricorso presentato dai legali di Landolfi, stabilendo così in via definitiva la sua responsabilità nel terribile evento.

La tragica vicenda risale alla notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019, a Ronciglione, in provincia di Viterbo. Maria Sestina, 26 anni calabrese, precipitò dalle scale della casa della nonna di Landolfi, morendo due giorni dopo presso l’ospedale Belcolle del capoluogo della Tuscia. L’accusa sosteneva che Landolfi avesse spinto la giovane durante un litigio, probabilmente scaturito dalla volontà di lei di porre fine alla loro relazione.

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Inizialmente, Landolfi fu assolto in primo grado, poiché si parlava di una doppia caduta, sia di Maria Sestina che del fidanzato. Tuttavia, la Corte d’Appello di Roma ha però ribaltato la decisione, condannando Landolfi a 22 anni di carcere. Secondo i giudici di secondo grado, l’ipotesi di una caduta accidentale era impossibile, sostenendo che Landolfi avesse deliberatamente spinto la fidanzata dalle scale con un chiaro “intento letale” e senza tentativo di soccorso. La procura generale della Corte di Cassazione, durante l’udienza, ha chiesto il rigetto del ricorso della difesa di Landolfi, ottenendo infine il verdetto finale dopo circa tre ore e mezza di camera di consiglio.

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