In una nota il Ministero della Salute fa sapere che “al momento nessun atto formale è stato disposto” per escludere dal conteggio dei ricoveri Covid i pazienti in ospedale per cause diverse dal virus che risultino positivi ai test ma asintomatici, qualora assegnati in isolamento al reparto di afferenza della patologia. Il Ministero sottolinea poi che “fermo restando quanto riconosciuto ieri dall’Istituto Superiore di Sanità è ovviamente sempre aperta l’interlocuzione con le Regioni”.
L’eventuale modifica dei criteri sul conteggio dei ricoverati positivi al Covid “non funziona. I numeri dei contagiati, il trend dei positivi ricoverati in area medica e nelle intensive, comunque li si conteggi sovraccaricano gli ospedali e portano allo stremo i professionisti. I medici si sentono soli”. Così il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.
Il ministro Speranza “valuti attentamente e con la giusta prudenza le richieste delle Regioni. Chiediamo misure di controllo dell’epidemia, non operazioni di maquillage che – afferma – camuffino la tragicità e la portata della pandemia”.
Intanto, stando ai dati dell’Agenas, già da lunedì potrebbero però passare in arancione la Calabria, che ha le intensive al 20% e i reparti ordinari al 38%, il Piemonte, rispettivamente 23% e 33%, e la Sicilia, che ha le rianimazioni al 20% e i reparti Covid al 33%. Ma se il trend non si inverte, le prossime settimane vedranno altre 10 regioni cambiare colore: Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, provincia di Trento, Toscana e Veneto hanno sforato la soglia del 20% nelle intensive mentre Liguria, Umbria Lombardia, e Valle d’Aosta sono già oltre il 30% dell’occupazione nei reparti Covid.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che fa cessare le misure restrittive speciali previste per il Sudafrica e i paesi limitrofi.
(Ansa)