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sabato, 4 Maggio, 2024
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Massimo Palanca è cittadino onorario di Catanzaro. In giallorosso 137 gol, 13 da calcio d’angolo

Massimo Palanca è da cittadino di Catanzaro. Il Consiglio comunale del capoluogo calabrese ha infatti conferito stasera la cittadinanza onoraria a colui che ancora adesso viene indicato come una bandiera giallorossa per i suoi tanti anni trascorsi con la maglia numero 11 sulle spalle tra la fine dei ’70 e gli inizi degli ’80, quando il Catanzaro raggiunse la A, prima squadra calabrese a ottenere questo traguardo. La cittadinanza onoraria rappresenta quindi la testimonianza del profondo legame che l’ex attaccante ha costruito e consolidato con i tifosi e con tutta la città che ancora lo chiama “O Rey”.

A rendere omaggio a Palanca – che proprio ieri ha festeggiato 70 anni – alcuni compagni di quel Catanzaro, tra i quali Adriano Banelli e Tato Sabadini, i vertici societari e lo staff tecnico dell’Us Catanzaro, tornato in serie B proprio quest’anno, oltre a tanti tifosi di ieri e di oggi. Con la maglia del Catanzaro “O Rey” ha giocato, tra campionato e coppe, 367 partite segnando 137 reti e caratterizzandosi per la capacità di realizzare direttamente da calcio d’angolo: 13 i gol attribuitigli dagli addetti ai lavori. Accolto dal sindaco Nicola Fiorita, dalla Giunta e dal Consiglio comunale, palanca ha anche ricevuto dal direttore generale del Catanzaro Diego Foresti la sua maglia numero 11. Numero che il Catanzaro già 3 anni fa ha ritirato.

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“Palanca – ha detto Fiorita – è stato l’eroe di Catanzaro e di tutta la Calabria, è stato un laboratorio di sogni, un paladino delle nostre speranze, un rifugio delle nostre angosce, è stato molto di più di un calciatore”. “Mi sento parte di questa città – ha detto l’ex calciatore – il vostro affetto mi fa capire che ho fatto qualcosa di buono, il mio auspicio è che Catanzaro possa crescere sempre di più, invito tutti gli amministratori a lavorare per farla ridiventare il capoluogo della Calabria”.
Nel corso della cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Carlo Mazzone, allenatore del Catanzaro a fine anni ’70, e Francesco Scorsa.
(Ansa)

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