(Adnkronos) – "Noi voteremo la mozione annunciata dal premier Meloni sulla questione mediorientale se sarà esattamente quella che è stata annunciata". Lo dice Luigi Marattin, segretario del Partito Liberaldemocratico e deputato, ospite al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos. "Lo faremo per un motivo molto semplice – spiega Marattin -: noi lunedì, prima che si esprimesse la premier, come Partito Liberaldemocratico abbiamo detto che riconoscere la Palestina ora sarebbe un errore, perché sarebbe un premio all'azione di Hamas e che il riconoscimento deve avvenire solo dopo una giusta sequenza di eventi: il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, la contestuale fine delle operazioni militari israeliane nella Striscia e l'estromissione di Hamas da qualsiasi responsabilità di governo nel territorio palestinese, dopo questo, sarebbe stato possibile riconoscere lo Stato palestinese. Due giorni dopo la premier ha detto esattamente la stessa cosa, e siccome la politica è una cosa seria e non è una sfida tra curve ultrà, non c'è motivo affinché il Partito Liberaldemocratico non voti quella mozione se conterrà esattamente quello che la premier Meloni ha anticipato". "Io – continua Marattin – spero di sbagliarmi ma sto vedendo qualche pericolo di odio sociale in Italia e non sono equipaggiato per affrontarlo, anche perché io ho 46 anni, sono nato alla fine degli anni Settanta, la mia generazione non ha mai conosciuto il periodo in cui in questo Paese ci si picchiava, o peggio, per strada perché la si pensava diversamente". Dagli anni Settanta in poi, "il Paese ha fatto passi in avanti, si discute, magari appassionatamente, ma non ci si picchia, non ci si spara se la si pensa diversamente". "Io – aggiunge – sto vedendo dei segnali preoccupanti: in tv si va a dire che non ci deve essere contraddittorio, che la verità è questa, gli studenti entrano in classe per picchiare i professori ebrei, anche il dibattito politico è nervoso e violento verbalmente". "Credo che tutti, la politica e l'informazione, dovrebbero fare il possibile per evitare che questo Paese torni a periodi storici in cui la diversità di opinione non era una ricchezza, ma era un motivo per applicare violenza", conclude Marattin. Capitolo manovra. "Contributo dalle banche? No, perché le banche già pagano un'Ires più alta delle altre aziende, un'Irap più alta e perché non capisco, in generale, perché in questo Paese quando c'è bisogno di soldi, la prima cosa che si fa è alzare le tasse a qualcuno. Basta alzare le tasse a chiunque", ha risposto sul tema all'Adnkronos. "Noi abbiamo la spesa pubblica fuori controllo, se guardiamo i dati, la spesa in consumi intermedi della pubblica amministrazione, non la carne viva, ma gli acquisti che fa, negli ultimi 25 anni sono cresciuti molto di più dell'inflazione perché la spesa pubblica è inefficiente. Quando servono soldi, e servono soldi, secondo noi, per tagliare le tasse – aggiunge -, non bisogna alzare le tasse a qualcun altro, bisogna intervenire sulla spesa pubblica, che è fuori controllo". "Noi siamo contrari a qualsiasi innalzamento delle tasse per chiunque", spiega Marattin. —[email protected] (Web Info)
Marattin: “Voteremo mozione maggioranza su Medio Oriente se conterrà quanto anticipato da Meloni”
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