I mesi di dicembre e di gennaio sono stati contrassegnati da due eventi drammatici che hanno suscitato l’interesse, la curiosità e l’indignazione di tutti gli italiani. Prima la morte di Leone, scuoiato vivo, e poi abbandonato in una strada del comune di Angri, in provincia di Salerno, domenica 10 dicembre, e poi, a distanza di circa un mese, la morte di Aron, il cane bruciato vivo a Palermo dal suo padrone. Storie forti, di una violenza inaudita, che hanno commosso tutta l’Italia. Entrambi sono stati soccorsi agonizzanti. A nulla sono valse le cure. Le loro condizioni, drastiche, e da subito evidenti, hanno posto fine alla loro esistenza. Da quel momento un susseguirsi di riflessioni, di discussioni, di slogan, ha catalizzato l’interesse generale. Una fiaccolata organizzata ad Angri, e trasmessa in diretta anche sui social, ha visto la partecipazione di tantissime persone. Intere famiglie, giovani, donne, uomini, e animali, sono scesi in strada per commemorare quell’anima innocente seviziata senza pietà. Leone, il gattino che tutti porteranno nel cuore. “Si tratta di un crimine di una crudeltà inaudita e senza precedenti.”
A sottolinearlo con tristezza e indignazione, è Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, il quale ha sempre mostrato un forte interesse per la tutela e la salvaguardia degli animali, evidenziando, a più riprese, la pericolosità sociale dei soggetti che compiono atti di violenza di tale portata, e sottolineando l’importanza di individuare soluzioni adeguate capaci di prevenire le condotte devianti e criminali. Necessario, conclude Guzzi, che venga stabilito l’inasprimento di pene e sanzioni più severe. Tesi condivisa da Luana Siciliano, operatore esperto in etologia relazionale, cat e dog sitter, maggiordomo (come si definisce lei) di due gatti, famosa sui social per i suoi video in cui fornisce importantissime informazioni. Un vademecum di suggerimenti utili e preziosi. La giovane, che è anche autrice del libro “Pino Consiglia – suggerimenti pratici per gatti felici” ha espresso il suo sdegno e le sue preoccupazioni asserendo “Quello che è accaduto a Leone, e poi ad Aron, è inaccettabile. Questi atti di crudeltà, senza precedenti, sono indicativi di una società malata. Io ho due gatti, Pino e CiccioMigo. Per me sono tutto. Mi prendo cura di loro con totale abnegazione, trasmettendo loro tutto l’amore che posso. Sono esseri senzienti, dotati di intelligenza e di sensibilità. Creature innocenti e indifese. Faccio fatica a credere che ci siano persone tanto crudeli, capaci di compiere gesti di estrema follia. Atti di violenza inauditi perpetrati da individui perfidi, perversi e malefici. I maltrattamenti sugli animali, sono indice di pericolosità sociale.
“Saevitia in bruta est tirocinium crudelitatis in homine” così si esprimeva Ovidio Publio Nasone più di 2000 anni fa e tradotto significa “La crudeltà su animali è tirocinio di crudeltà verso gli uomini”. Già all’epoca, continua Siciliano, si era intuita la gravità a livello sociale di un certo tipo di atteggiamento e di come questo potesse essere predizione di sviluppo di una violenza futura agita nei confronti di vite umane in misura potenzialmente maggiore. La violenza sugli animali purtroppo c’è sempre stata. La storia è costellata di episodi orribili. Se nel passato questi atti potevano, in parte, essere giustificati, da una bassa istruzione ed un’esigua evoluzione spirituale, oggi, nel 2024, questo non può e non deve essere tollerato! Confido come tutti, conclude Siciliano, nell’impegno e nelle attività investigative della giustizia, e nella possibilità che vengano attuate nuove leggi a tutela e salvaguardia degli animali.
