“Sono due notti che dormo in macchina, bloccato in questo parcheggio nonostante la Regione Sicilia, prima di partire, mi avesse confermato che potevo a tornare a casa mia”. A raccontarlo a “Le Iene”, la trasmissione di italia 1, è Valerio che insieme a dei colleghi provano a fare rientro in Sicilia: “Io già da qualche giorno sapevo che mi sarebbe scaduto il contratto d’alloggio perché la mia azienda stava chiudendo e così il 18 marzo ho scritto alla regione per sapere se potevo tornare a casa, non avendo altro posto dove andare. Mi hanno detto di sì. Per non trovarmi in brutte situazioni il 22, ovvero il giorno in cui la mia azienda ha chiuso e non avevo più dove dormire ho richiamato la regione, che per telefono mi ha di nuovo confermato che potevo tornare in Sicilia, dove ho la residenza. Insomma avevo tutte le carte in regola”. “Ci hanno fermato più volte per i controlli della polizia e ci hanno sempre fatto passare – racconta Valerio. Mi hanno fatto controlli pure lunedì 23 alle 3 di notte, quindi quando il decreto era già in vigore, mentre ero più o meno vicino Napoli. Avevo l’autocertificazione, in cui dicevo che mi spostavo da comune a comune per fine lavoro e ci hanno fatto passare”. “Abbiamo dormito nel furgone per due notti. Siamo letteralmente bloccati qui. Per i bisogni usiamo il gabinetto delle ferrovie, per mangiare il comune di Villa ci ha passato qualche alimento ma è davvero poco e non sappiamo più come fare. Ieri pomeriggio ci hanno comunicato che la regione non avrebbe più fatto entrare nessuno”. Valerio continua poi raccontando che lui e i suoi colleghi vengono denunciati per violazione del decreto; Nel frattempo nella scorsa notte circa 150 persone sono state autorizzate a imbarcarsi, per ragioni di sicurezza. Per gli altri siciliani bloccati è stata predisposta la quarantena in un albergo a Reggio Calabria, ipotesi che è stata subito scartata; “Noi stiamo ancora aspettando e protestando per avere una risposta”, dice Valerio. “Io mi sono denunciato per andare a fare la quarantena a casa mia, e invece mi hanno bloccato in questo piazzale. Io non avevo alternative, non avevo un posto dove stare nelle Marche, dove la facevo la quarantena?”. Ad oggi giunge comunicazione che la situazione agli imbarchi dei traghetti ha trovato soluzione anche per coloro che erano rimasti ad aspettare per giorni.
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