E’ davvero incredibile la capacità che hanno certe persone di rovesciare a loro piacimento ed esclusivo interesse situazioni, comportamenti e anni di storia patria. Si tratta, però, di una furbizia puerile che si può facilmente smascherare. E’ il caso del governatore del Veneto, Luca Zaia che, prendendo spunto dalle polemiche nate dopo la presentazione di uno spot promozionale per la splendida Riviera dei Gelsomini della Locride (che non è stato molto “elegante”, ndd) ha avuto l’ardire (e la faccia tosta) di dichiarare che “Il video dei sindaci calabresi “è poco unitario e pone la questione del Sud contro il Nord che è ormai serpeggiante e la si respira“, aggiungendo “Evidentemente poi si sono dimenticati delle tante brutte cose che la Calabria sa esprimere a livello nazionale e internazionale”.
Adesso ditemi quanti di voi sono persuasi del fatto che il povero Nord e i suoi abitanti siano stati in decenni di storia italiana offesi, vilipesi e discriminati.
Cioè secondo Zaia (astro più che nascente della Lega nazionale) il Sud si porrebbe in contrasto con il Nord in una sorta di scontro ideologico-culturale e contro l’unità d’Italia.
Insomma tutti noi che abitiamo sotto un certo parallelo saremmo razzisti e spargeremmo odio.
Ci vuole davvero una gran faccia di bronzo a sostenere questa tesi. Ci vuole davvero coraggio a buttarsi alle spalle anni e anni di insulti leghisti verso i meridionali, i cori sfottò su pulizia e lava dei vulcani, le magliette che inneggiavano alla superiorità nordista, il richiamo alla purezza delle acque e della “razza” padana, lo scippo di miliardi di euro della SS 106 usati per pagare le multe degli allevatori padani.
Ma Zaia lo ha mai ascoltato, in questi ultimi 25 anni, il suo attuale segretario Salvini. Lo ha sentito esprimersi nei modi più offensivi verso i meridionali, sì o no? Ha forse problemi di udito? E quando mai ha fatto sentire la sua avversione verso certe argomentazioni leghiste? Quando mai ha ne preso le distanze?
Ma Zaia, quando parla delle “brutte cose” che la Calabria esprime si ricorda che la sua Regione soffre dello stesso male, che la ‘ndrangheta in Calabria ha le sede “legale” ma quella “operativa” sta proprio al Nord e anche nel Veneto, come alcune delle recenti operazioni antimafia hanno dimostrato.
Se vuole essere davvero convincente su questo tema, Zaia, inizi a fare autocritica e a guardare in casa sua. Forse si accorgerà, stupendosi, che la Calabria e il Veneto hanno lo stesso problema di legalità e sicurezza da affrontare e contrastare.
E’ inutile continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto, anche se è molto comodo politicamente. Così come è inutile ora ergersi a paladino del rispetto quando per primi e costantemente si è intrapreso il pericoloso percorso della divisione del Paese e delle differenze culturali.
La campagna elettorale Zaia (visto che mancano pochi mesi) la faccia a casa sua e faccia il piacere di essere serio.
Ci risparmi almeno un’altra deleteria forma di inquinamento: quello delle frottole.
mdf











