(Adnkronos) –
Cerchi lavoro? Il curriculum potrebbe non essere (più) lo strumento adatto. Secondo una nuova ricerca infatti i datori di lavoro si stanno indirizzando verso nuove forme di valutazioni di possibili assunzioni, basate sulle competenze più che sulle esperienze passate. Una tendenza in netto aumento come dimostrato dal rapporto 'The State of Skills-Based Hiring' promossa dall'azienda olandese TestGorilla, che si è basata su un campione di oltre tremila dipendenti e datori di lavoro. La percentuale che, in fase di colloquio, mette l'accento sulle competenze piuttosto che sulla carriera è infatti in aumento fino a raggiungere il 56%. Un'inversione di tendenza importante se si pensa che il curriculum è stato il mezzo di reclutamento che ha traghettato il mondo del lavoro fin dagli anni Settanta. Oggi però, richiedendo sempre più competenze pratiche soprattutto per sfruttare a pieno il mondo digitale e i social network, le cose sembrano nettamente cambiate. I datori di lavoro intervistati dalla ricerca che utilizzano un sistema di assunzioni basato sulle competenze, che include valutazioni e test pratici 'sul campo', hanno segnalato enormi progressi nella qualità del lavoro e dei candidati. Secondo lo studio il numero di assunzioni giudicate "errate" è stato ridotto dell'88%, e con loro i costi relativi alle nuove assunzioni, fino al 74%. Nel complesso, il 92% dei datori di lavoro intervistati ha dichiarato che l'assunzione basata sulle competenze è davvero più efficace nell'identificare i candidati di talento rispetto al tradizionale curriculum. Oltre l'80% ha inoltre affermato che è più predittiva del successo lavorativo e che i nuovi assunti mantengono più a lungo il loro ruolo. Mettendo alla prova i candidati su come gestirebbero le reali responsabilità quotidiane richieste, i datori di lavoro sono più propensi quindi ad assumere la persona più adatta per il lavoro, anziché lasciarsi attrarre dalle esperienze passate, che non è detto combacino con le esigenze della propria azienda. E questo vale anche per i lavoratori. La maggior parte degli intervistati ritiene che l'assunzione basata sulle competenze livelli le condizioni e migliori le possibilità di ottenere un lavoro appagante e in linea con i propri desideri. Con l'aumento delle assunzioni basate sulle competenze si verifica anche il 'declino', oltre che dei curriculum, anche delle lauree, che sembrano essere scese in fondo alla lista delle priorità per i datori di lavoro. Sempre più aziende, sulla scia di giganti di vari settori, stanno eliminando questo requisito per reclutare lavoratori più diversificati. A spiegare il concetto è stato David Meads, ex Ceo dell'azienda Cisco, a Fortune: "All'università, si esce con qualsiasi titolo di studio si possa ottenere, ma è quasi certamente gravato da debiti. Davvero quindi è meglio di un'esperienza lavorativa, in cui si ruota tra diverse aree di diverse aziende e si vive la realtà e non solo la teoria?", ha domandato, "per me, atteggiamento e attitudine sono più importanti di qualsiasi lettera dopo il nome o di qualsiasi qualifica riportata su un foglio".
—economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lavoro, addio curriculum: il nuovo metodo di assunzione
ULTIME NOTIZIE
Tentano furto in una villetta nel Reggino e una volta scoperti...
La prontezza d’intervento dei Carabinieri della Stazione di Cataforio, a Reggio Calabria, ha...











