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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Lavoratori precari della Legge 12: rimuovere ostacoli contabili per stabilizzazione

Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata dai lavoratori della Legge regionale 12/2014.
“Sono trascorsi più di sei anni e l’attuale Giunta Regionale è chiamata a far fronte ad una situazione di grave emergenza, che si protrae dalle precedenti legislature. Nel corso dell’ultimo Consiglio Regionale, svoltosi lo scorso 29 dicembre, i consiglieri di minoranza e maggioranza all’unanimità hanno chiesto agli Assessori competenti di volere dare attuazione a quanto programmato dalla compianta Presidente Santelli in merito al bacino dei precari storici della Legge 12/2014 e concludere il processo di contrattualizzazione avviato nel corso del 2020 con l’individuazione delle risorse necessarie, che ad oggi risultano non utilizzate e collocate in Avanzo di Amministrazione!!
Se si attendeva un’investitura da parte dell’Assemblea di Palazzo “CAMPANELLA”, come risulta dagli interventi registrati nel corso della seduta, il dibattito, nelle sue diverse sfumature e prerogative di carattere squisitamente “POLITICO”, ha fatto emergere con chiarezza una volontà comune da parte di MAGGIORANZA E MINORANZA, a dare concreta attuazione al “PROGRAMMA AVVIATO” per la L.R.12/2014.
Il Consiglio regionale, su proposta dei Consiglieri di minoranza, ha chiesto con toni forti di dare concretezza alla procedura di contrattualizzazione nel corso della prima giunta utile del 2021, con una variazione di bilancio. Si tratta della corretta procedura da seguire, per la quale è stato già dato mandato per parere, attraverso l’Assessore al Ramo On.le Franco Talarico, più volte intervenuto con i lavoratori e sugli Organi di Stampa nelle settimane precedenti, con esplicita dichiarazione sulla risoluzione della vicenda, di procedere, senza indugio, a rimuovere dal punto di vista “contabile” l’ostacolo che impedisce la partenza degli Atti Successivi che spettano al Dipartimento Competente a valle delle determinazioni del “DIPARTIMENTO BILANCIO”, già interpellato durante il Consiglio in persona del Direttore Generale Dr Filippo De Cello.
Noi lavoratori ci chiediamo perché si preferisce tenere fermi e bloccati dei fondi PAC destinati alle “Politiche attive”, già “rimodulate” e approvate sia dalla Giunta che dal Consiglio Regionale per le medesime “finalità”, che la Comunità Europea ha destinato esclusivamente a sostegno dell’occupazione, in un momento storico così difficile per la nostra comunità, dove la situazione di precarietà, non solo lavorativa, è stata aggravata da questa terribile pandemia. Vogliamo ripetere chiaramente che non esiste alcun ostacolo al processo di contrattualizzazione, che nel corso del 2020, è stato già completato per il 90% dei passaggi, con il vaglio dell’elenco degli aventi diritti su ben tre organi di controllo, tra cui l’Agenzia delle Entrate.
Siamo a gennaio 2021 e siamo seriamente preoccupati, non vogliamo credere alla possibilità che non siano garantiti i nostri diritti e che le nostre professionalità non siano adoperate per assicurare un efficiente funzionamento di servizi e uffici della macchina amministrativa regionale. Ad oggi, la Regione, in quasi tutti i settori, presenta lacune di personale che va a colmare con risorse esterne all’amministrazione stessa, vedi contratti di Outsourcing, o con contratti flessibili concessi, con chiamata diretta, a personale/consulenti che non ha partecipato e superato alcun concorso, o che non appartiene ad alcun bacino di precariato storico.
Siamo 208 famiglie in attesa che il Governo Regionale dia realizzazione ad una pagina di sana politica, capace di risolvere e superare, una volta per tutte, il problema del precariato storico, del quale siamo l’ultima porzione “dimenticata” ormai da ben 6 anni. Vogliamo sollecitare l’assessore al Bilancio, Franco Talarico, a dare seguito agli impegni presi e a quanto da lui stesso dichiarato pubblicamente nel corso del dell’ultimo e più recente Consiglio Regionale sul quale si erano concentrate tutte le nostre “speranze”.
Date una risposta concreta a noi lavoratori precari della legge 12, che siamo stati una risorsa preziosa nel corso degli ultimi vent’anni, presso tutti gli Enti Strumentali dove abbiamo lavorato con professionalità e dedizione, lasciando una traccia “tangibile” ed “indelebile” del nostro lavoro “certificato” e “certificabile”, senza ombra di dubbio, da quanto riportato sui nostri “certificati anagrafici lavorativi” oggi agli atti del procedimento in corso e prodotti dagli ex Uffici di Collocamento”.

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