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martedì, 23 Aprile, 2024
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L’arbitro bancario finanziario condanna Poste Italiane

Importante provvedimento del Collegio di Bari dell’Arbitro Bancario Finanziario che ha condannato Poste Italiane al pagamento dei rendimenti indicati sui buoni fruttiferi anche per il terzo decennio dalla loro emissione. Un associato di ACU Calabria – spiega l’Avv. Sergio Tomaino, componente della Presidenza Nazionale dell’Associazione Consumatori Utenti- ha chiesto il rimborso di alcuni buoni fruttiferi postali scaduti e si è visto corrispondere una somma sensibilmente inferiore a quella riportata sui buoni stessi.

I Buoni Postali, infatti, prevedono che alla loro scadenza al risparmiatore debbano essere riconosciuti i rendimenti previsti nelle tabelle stampate a tergo. Ora vi è che in queste tabelle è previsto che gli interessi dal Ventunesimo al Trentesimo anno dall’emissione debbano essere calcolati al tasso indicato originariamente sui buoni. Ed invece il risparmiatore calabrese, al momento del rimborso del buono, si è visto consegnare una somma inferiore a quella prevista. Rivoltosi ad ACU ha proposto ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario che, eseguita l’istruttoria, ha stabilito che con riferimento ai buoni serie Q/P Poste avrebbe dovuto apporre due timbri: uno sulla parte anteriore, con la dicitura “Serie Q/P”, l’altro, sulla parte posteriore, recante la misura dei nuovi tassi.

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Nel caso in questione, invece, il timbro apposto sui buoni nulla disponeva con riguardo al rendimento previsto dal 21° al 30° anno per cui l’ABF ha applicato i principi della tutela dell’affidamento del sottoscrittore del buono ed ha riconosciuto il diritto, per il terzo decennio successivo all’emissione dei titoli in questione, a ricevere il rendimento indicato sul retro di quest’ultimo, corrispondente a quello originariamente previsto per i buoni della serie “Q”. L’associato ACU ha quindi il diritto ad incassare una somma sensibilmente superiore a quella rimborsata da Poste Italiane. <<Il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario si rivela sempre più conveniente e vantaggioso, oltre efficace, per tutelare i diritti dei consumatori –riferisce l’avv. Sergio Tomaino->>. <<Non smetteremo mai di ricordare ai cittadini che l’ABF decide su tutte le questioni che riguardano i rapporti bancari e finanziari con banche, finanziarie e poste. E’ uno strumento alternativo a quello giurisdizionale (magistratura ordinaria),  consigliato e favorito da ACU e dalle Associazione Consumatori perchè, al pari delle conciliazioni, delle mediazioni e degli arbitrati, riesce a dare ai consumatori risposte in tempi brevi e con un minimo sacrificio economico>>.

Lamezia Terme, 25 Gennaio 2022

Il Presidente regionale – Avv. Sergio Tomaino

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