Lamezia Terme – Terzo giorno di lavori in via sacerdote Andrea Vescio per la riparazione della ormai tristemente nota conduttura “Sambuco”. Si è formata una vera e propria voragine sulla strada pubblica che, crollando, ha creato seri danni anche alle abitazioni private.
“E’ da 4 anni ormai che conviviamo con questo ‘dramma’, – ha lamentato un residente – non se ne può più. Per consentire questi lavori, le conseguenze le stiamo pagando noi cittadini. Non solo siamo senza servizi essenziali come gas e acqua, ma stiamo subendo danni anche alle nostre abitazioni. In questo momento la mia casa, infatti, è senza cancello, senza citofono, per non parlare dei più gravi danni che abbiamo subito anche all’interno a causa degli allagamenti. Il vero problema di tutto ciò è che nel corso degli anni non si è mai fatta una vera e propria riparazione, ma piuttosto un ‘metterci una toppa’, rimandando i lavori risolutivi. Di conseguenza è normale che, prima o poi, il danno aumenta e diventa più difficile da riparare.”
“Su richiesta dei cittadini, ormai stremati, nei prossimi giorni presenteremo un esposto/querela in merito all’interruzione o alla raduzione ormai quotidiana, della portata idrica in alcune zone del Comune di Lamezia Terme. Chiederemo sia di accertare la sussistenza di eventuali responsabilità per interruzione di servizio pubblico, sia di far luce circa la scarsa trasparenza delle informazioni in ordine alle reali cause relative alla sospensione e/o alla riduzione della portata idrica, nonché sulle modalità con cui il servizio debba essere comunque garantito. Questi disagi sono diventati ormai prassi: un giorno sì e l’altro pure, i cittadini di Lamezia, che fanno già i conti con il caldo torrido stagionale, si ritrovano anche senz’acqua. Inaccettabile”.
E’ quanto scrive Coordinamento Italexit con Paragone – Lamezia Terme.
“So. Ri. Cal, la società che dovrebbe provvedere ad evitare questi enormi disagi, con cadenza oramai settimanale, continua a fornire invece misere giustificazioni. Per carità, ci può stare, la “rottura” delle tubazioni, ma possibile mai sempre nello stesso impianto di captazione, ovvero ancora in quel di Sambuco. Vorremmo tanto vedere gli ordini di servizio. L’acqua, in quanto bene pubblico, è di tutti! A stabilirlo è la giurisprudenza, affermando che l’erogazione dell’acqua non può essere ridotta o addirittura sospesa in nessun caso, richiamando un principio fondamentale sancito in alcune direttive sovranazionali,” l’Acqua è un Bene Comune e non una merce dalla quale trarre profitto”. Sulla scorta dei tanti precedenti giurisprudenziali e dietro sollecito di moltissimi cittadini ed attività commerciali, stanchi di subire disservizi in maniera ingiustificata spesso anche senza preavviso da parte dei soggetti preposti, si è ritenuto opportuno procedere ad un esposto, affinché si valutino i presupposti di fatto e di diritto per l’individuazione di precipue responsabilità in capo ai soggetti preposti nell’interesse dei cittadini, beneficiari finali del servizio, i cui diritti è necessario garantire e tutelare a prescindere dai rapporti intercorrenti tra Sorical, Comune e Multiservizi”.
“In ultimo, censuriamo l’atteggiamento passivo degli organi di governo presso il Comune di Lamezia, al cospetto di una popolazione stremata, che meriterebbe una tutela con azioni concrete e risolute”- conclude il Coordinamento Italexit con Paragone – Lamezia Terme.