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martedì, 23 Aprile, 2024
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Lamezia, omicidio avv. Pagliuso: ergastolo per Pino e Luciano Scalise, ritenuti mandanti

Catanzaro – Il Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Catanzaro, Pietro Carè ha condannato all’ergastolo Pino, 62 anni e Luciano Scalise, 42 anni, (padre e figlio di Soveria Mannelli) ritenuti i mandanti dell’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso, ucciso a Lamezia nella tarda serata del 9 agosto 2016 (il presunto killer, Marco Gallo, è sotto processo davanti la Corte d’assise di Catanzaro).

Il processo celebratosi con il rito abbreviato è scaturito dall’operazione antimafia ‘Reventinum’ scattata a gennaio 2019 contro quello che è stato ritenuto il gruppo storico della montagna che avrebbe visto contrapposti gli Scalise e i Mezzatesta.

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Secondo quanto sostenutodai pm della DDA. i due, “in concorso morale e materiale tra di loro, quali capi dell’omonima cosca ed in qualità di mandanti, e con il killer Marco Gallo, deliberavano l’assassinio dell’avvocato Pagliuso” incaricando Gallo per l’esecuzione dell’omicidio. Secondo l’accusa si è trattato di un “delitto commissionato perché l’avvocato Pagliuso era dagli Scalise ritenuto responsabile di aver agevolato e favorito il capo della cosca rivale Domenico Mezzatesta, sia nel processo che vedeva quest’ultimo, insieme al figlio Giovanni responsabile del duplice omicidio di Giovanni Vescio e Francesco Iannazzo”, sia nel periodo della latitanza di Mezzatesta durante la quale veniva ucciso Daniele Scalise, figlio di Pino e anch’egli elemento di spicco della sua consorteria.

Nell’ambito dello stesso procedimento giudiziario ‘Reventinum” caratterizzato anche da una serie di estorsioni tentate contro alcuni imprenditori del Reventino, sono stati condannati anche a 8 anni e 4 mesi Angelo Rotella; 8 anni e 2 mesi Andrea Scalzo; 6 anni e 8 mesi Mario Vincenzo Domanico. Assolti, con la motivazione “perchè il fatto non sussiste”, Domenico e Giovanni Mezzatesta (padre e figlio), Eugenio Tomaino, Cleo Bonacci e Antonio Pulitano (perchè il fatto non costituisce reato).

A tutti i condannati è applicata la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, per Pino e Luciano Scalise l’interdizione legale, interdizione legale per la durata della pena anche per Andrea Scalzo, Angelo Rotella e Vincenzo Mario Domanico. Pino e Luciano Scalise condannati al pagamento per risarcimento del danno di 300mila euro in favore di Antonella Vasto, di 330mila euro per Leonardo Giovanni Pagliuso, 140mila euro per Antonia Pagliuso, 20mila euro per Giovanni Albanese, 20mila euro per Mattia Albanese, 300mila euro per Giovanni Battista Pagliuso, 300mila euro per Rosa Grandinetti, 140mila euro per Pirluigi Folino, 15mila euro per la Camera penale di Lamezia.

Pino e Luciano Scalise e Angelo Rotella sono stati condannati anche al pagamento per risarcimento danno di 10mila euro per il Comune di Platania e 10mila per il Comune di Serrastretta.
Andrea Scalzo e Vincenzo Mario Domanico sono stati condannati al pagamento di 10mila euro per risarcimento danni alla Regione Calabria e 10mila euro per la Provincia di Catanzaro. Pino e Luciano Scalise, Angelo Rotella, Andrea Scalzo e Vincenzo Mario Domanico dovranno pagare anche 10mila euro a favore dell’associazione antiracket di Lamezia, 10mila euro al Comune di Lamezia Terme, 20mila al Comune di Decollatura e 20mila euro al Comune di Serrastretta. Su tutti i condannati peserà anche il pagamento per le spese legali.

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