Non si arresta la scia di atti intimidatori che sta interessando Lamezia Terme. La città continua a fare i conti con episodi inquietanti che colpiscono attività commerciali e imprese, alimentando un clima di tensione e preoccupazione. Questa mattina una tanica di benzina è stata rinvenuta davanti all’ingresso di un emporio specializzato in articoli per la casa, l’igiene e vari prodotti, situato in via Tommaso Fusco a Lamezia Terme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno immediatamente avviato gli accertamenti e raccolto le testimonianze dei titolari dell’attività. Si tratta del sesto episodio di minaccia registrato nel territorio cittadino: tre ai danni di negozianti e due contro imprenditori.
Il primo, in ordine cronologico, il 29 ottobre in via Miceli, con un ordigno esploso all’ingresso di una attività commerciale. A seguire il primo novembre un altro ordigno è stato fatto esplodere all’ingresso di un negozio di abbigliamento in via XX Settembre. E ancora, il 2 novembre un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere contro l’ingresso di un negozio di ottica su corso Nicotera. Il 14 novembre una bottiglia con liquido infiammabile e due proiettili sono stati posizionati davanti all’ingresso dell’abitazione dell’imprenditore Franco Perri, proprietario insieme ai fratelli del centro commerciale “Due Mari”. Il 7 dicembre è stato dato alle fiamme un escavatore dell’impresa Ferraro, impegnata in lavori di riqualificazione nel quartiere San Teodoro. Oggi l’ultimo episodio in via Tommaso Fusco.
Il ripetersi di tali episodi conferma un quadro ormai allarmante: a Lamezia Terme l’emergenza racket appare sempre più evidente e preoccupante, con ricadute dirette sul tessuto economico e sociale della città.

















