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sabato, 25 Maggio, 2024
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Lamezia: chiesero l’intervento del boss per non pagare un debito

LAMEZIA TERME – Il pm aveva chiesto 12 anni per Vincenzo Bonaddio e 8 anni per Giuseppe Grande. Alla fine il collegio giudicante del tribunale di Lamezia (presidente Carè) ha assolto i due imputati dall’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso “perchè il fatto non sussiste”, accogliendo invece le tesi difensive degli avvocati Antonio Larussa e Carmine Curatolo per Bonaddio e Salvatore Cerra per Grande. Il processo è scaturito da un debito del commerciante Vincenzo Grande verso un suo fornitore, debito di 140 mila euro dopo che l’azienda di Grande di vendita all’ingrosso di abbigliamento nel 2008 era stata sottoposta a procedura fallimentare.

Secondo le accuse, per far desistere il suo creditore dall’azione legale, Grande avrebbe chiesto l’intercessione di un boss della ‘ndrangheta, Vincenzo Bonaddio, ritenuto un elemento di spicco della cosca Giampà di Lamezia Terme e reggente dell’omonimo clan fino al 2010. Il creditore, intimorito da tale intervento – secondo quanto emerso dalle indagini – avrebbe rinunciato a proseguire nell’azione legale per evitare di subire atti ritorsivi. Accuse che in dibattimento però non hanno retto.

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p.r.

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