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mercoledì, 24 Aprile, 2024
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L’amarezza di Ruggero Pegna, escluso dai finanziamenti di Calabria Film Commission

Ruggero Pegna, storico promoter calabrese e socio fondatore di Assomusica, esprime amarezza per il mancato contributo al film “Fortunata di Dio, La storia di Natuzza Evolo” da parte della Calabria Film Commission, dopo che il progetto prodotto dalla sua Show Net s.r.l. aveva superato la verifica dei requisiti.
“Ho appreso con rammarico – scrive Pegna in una nota – l’esclusione del progetto del film ‘Fortunata di Dio – La storia di Natuzza Evolo’ dalla terna di film finanziati da un bando della Calabria Film Commission, dopo che lo stesso era entrato tra gli otto selezionati per il rispetto dei requisiti richiesti. Il dispiacere dipende, innanzitutto, dal fatto che non è un progetto commerciale ma nasce, come sanno molti, dalla mia devozione per mamma Natuzza, che ho conosciuto sin da bambino e a cui ho attribuito il ‘miracolo’ della mia guarigione da una leucemia mortale, predicendo finanche l’esistenza dell’unica donatrice al mondo compatibile con il mio midollo”. Il progetto, spiega il promoter, è stato pensato e scritto con il maestro Francesco Perri, direttore del Conservatorio di Cosenza, anche lui devoto di Natuzza (e autore dell’Opera su San Francesco di Paola prodotta dallo stesso Pegna), e affidato alla regia di Andrea Ortis. Il contributo richiesto era di duecentomila euro per un film di due ore, “importo irrisorio – precisa Ruggero Pegna – al cospetto dei quasi due milioni spesi dalla Regione per i quattro minuti dello spot di Muccino, peraltro senza bando. Evito ulteriori commenti nel merito, perché ogni calabrese può trarne le sue conclusioni, anche a riguardo della ricaduta di immagine e promozione che ne sarebbero derivate per la figura di Natuzza e perché realizzato da alcuni dei massimi esponenti della produzione culturale calabrese, diretti testimoni della sua vita”.
E continua con una considerazione sulla nuova gestione della FC: “Questo ennesimo episodio di esterofilia di una certa nostra politica, che ha sostituito i vertici calabresi della Film Commission con una figura sicuramente di prestigio in campo giornalistico e dell’audiovisivo come Giovanni Minoli, ma che sin da subito ha dimostrato di non conoscere la realtà di questa regione, mi offre l’occasione per un giudizio complessivo, ad oggi estremamente negativo sull’operato dell’ ex presidente Santelli e del suo staff in campo culturale. Infatti, oltre allo spot di Muccino, fuori quantomeno da ogni criterio di analisi costi/prodotto, e al commissariamento della Film Commission, abbiamo assistito a situazioni inspiegabili, a cominciare dalla cancellazione della Legge Regionale n.13 per la parte storicamente riservata allo spettacolo finalizzato alla promozione turistica, principale risorsa per tanti operatori calabresi”.
Pegna ricorda come per i “Grandi Eventi Storicizzati” è stato emanato a luglio un bando da trecentomila euro a festival che avrebbe dovuto proseguire quelli degli anni precedenti, “ma della graduatoria prevista per fine agosto, ad oggi, non se ne sa nulla, se non che sia stata sostituita la Commissione esaminatrice per irregolarità da loro stessi denunciate”. Peraltro, era una bando che la Presidente aveva deciso di seguire personalmente, “togliendolo dalle competenze dell’allora assessore Spirlì, a cui erano state lasciate briciole per gestire tutto l’Assessorato alla Cultura – una decisione, quella di dividere Cultura, Spettacolo e Grandi Eventi, nel concreto togliendo risorse alla Cultura – che aveva altresì prodotto, oltre a confusione, l’impossibilità di dare seguito a molti festival regionali, venendo a mancare il finanziamento di centodiecimila euro a base di tutti i precedenti bandi per eventi storicizzati del suo Assessorato”.
Ad oggi, denuncia il promoter lametino già organizzatore di tanti eventi esclusivi in Calabria, mancando un coordinamento e le risorse molti festival rischiano di sparire.  Conclude Ruggero Pegna: “Come già fatto sia da operatore, sia da rappresentante di Assomusica, insieme ad altri esponenti calabresi delle massime istituzioni di categoria, rinnovo l’appello al presidente Spirlì di aprire un tavolo urgente su questi temi, perché, come ha finanche ribadito il presidente Draghi, la cultura e lo spettacolo sono tra le prime vittime della pandemia e rappresentano l’anima e la storia del nostro Paese. Non è possibile abbandonare a se stessi quegli operatori hanno consentito e consentono alla Calabria, almeno in questo comparto, di essere competitiva a livello nazionale e internazionale.”.
 
 
 
 
 

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