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martedì, 30 Aprile, 2024
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La situazioni Covid oggi in Calabria

Si attenua la crescita del numero di positivi in Calabria anche se a fronte di una diminuzione dei tamponi fatti. Nelle ultime 24 ore, infatti, i casi riscontrati sono 264, contro i 358 di ieri con 2.868 persone testate contro le 3.397 del giorno precedente.

Purtroppo, si registrano nuove vittime, 4, che portano il totale da inizio pandemia a 132. In crescita i ricoverati in terapia intensiva, passati da 11 a 15 mentre calano i ricoveri in reparto che sono 212 (-5). Gli isolati a domicilio sono 4.254 (+238). I casi attivi sono 4.481 (+237) ed i guariti 2.101 (+23). Sulla diffusione della pandemia di Covid, interviene anche la magistratura. La Procura della Repubblica di Reggio Calabria, da circa un mese, ha avviato un’indagine conoscitiva sul mancato tracciamento dei pazienti positivi al Covid da parte dell’Azienda sanitaria provinciale.

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Al momento non ci sono indagati, ma il procuratore Giovanni Bombardieri e l’aggiunto Gerardo Dominijanni vogliono verificare il perché dei ritardi nell’espletamento dei tamponi e del rilascio dei risultati. Una situazione che, dai primi accertamenti eseguiti dai carabinieri, pare sia dovuta alla carenza di organico nell’Unità di igiene e sanità pubblica dell’Asp dove medici e infermieri dovrebbero essere circa 60 ma in realtà sono solo 14 i dipendenti nel dipartimento Prevenzione. Intanto, è quasi saturo il reparto di malattie infettive Covid del Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro. Su 6 posti letto, cinque sono occupati.

“Attualmente – dice Federico Longhini, direttore di Anestesia e rianimazione del Policlinico che guida la Terapia intensiva Covid, uno dei tre centri in Meridione a fare l’Ecmo, ossigenazione extracorporea, e l’unico ad eseguirla nel Sud Italia in pazienti Covid – abbiamo questa rianimazione approntata nel giro di due settimane . In prima ondata sono stati sufficienti, ma la problematica qual è? Non è che io metto un posto letto e un ventilatore in terapia intensiva ed è finito lì. Un posto letto prevede un monitor adeguato, pompe e siringhe volumetriche ad altissima precisione per l’infusione dei farmaci, dei sistemi per l’umidificazione delle vie aeree, i semplici carrelli monopaziente e tante altre strumentazione e tecnologie che vanno al di là del ventilatore, altrimenti non posso curare il paziente. Poi serve il personale”.

Un’altra terapia intensiva Covid dovrebbe essere approntata nell’ospedale Pugliese di Catanzaro. “La rianimazione no Covid – ha spiegato il direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Pugliese Luico Cosco – verrà trasferita nella Recovery Room, vicino alle sale operatorie, mentre dove c’è adesso la rianimazione ci sarà la rianimazione Covid”. Cosco, nel frattempo, lamenta che il suo reparto è giunto a saturazione con 34 pazienti ricoverati a fronte di altrettanti posti letto. “Per poter ricoverare – ha spiegato – dobbiamo dimettere, ma si tratta di provvedimenti risolutivi momentanei. Mi è stato assicurato che a giorni la situazione migliorerà e che sarà aumentata la disponibilità di posti letto”.

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