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giovedì, 25 Aprile, 2024
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La sfida del vescovo Parisi: “Fare di Lamezia un laboratorio nazionale, modello di sviluppo personale, umano, sociale”

“Fare di Lamezia un laboratorio nazionale per un modello di sviluppo personale, umano, sociale”. È questa la sfida che il Vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, ha lanciato stamani, nel giorno del suo insediamento, incontrando i sindaci della Diocesi e le altre autorità civili e militari nella sala consiliare “Monsignor Luisi”.

Tutti uniti da quello che dovrebbe essere un unico obiettivo: quello del “bene comune che è la grande svolta. L’individualismo – ha detto il Vescovo – deve essere trasformato in parola profetica per il bene comune che significa trasformare essenzialmente il modo di approcciarci alla realtà, lavorando per il bene di tutti” e “tutto ciò che faccio per il bene comune, avrà una ricaduta positiva anche su di me”, non dimenticando la “valorizzazione della dignità della persona ed il modello comunionale che possa far sentire gli altri orgogliosi di appartenervi”.

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Partire, quindi, dalla visione “di una fede impegnata” in quanto la visione della società, per un credente, altro non è che “relazione, non essere indifferente alla presenza dell’altro ma farsi responsabile della vita e del futuro dell’altro. La persona è relazione – ha aggiunto monsignor Parisi – e questo ci da la possibilità di costruire relazioni che vanno al di là dell’interesse: l’altro è capace di accogliere me come dono ed io posso accogliere l’altro. Questo sconvolge le regole dell’interesse ed è questa la forza sconvolgente del Vangelo. Non riesco a pensare ad una società migliore di quella in cui la persona viene valorizzata”.

Da qui la sollecitazione: “Manca la capacità di raccontare le nostre bellezze. Noi siamo sempre lamentosi seriali. Ci lamentiamo sempre quando abbiamo delle potenzialità che conosciamo e che magari guardiamo pure. Però quando dobbiamo raccontarle siamo incapaci, siamo afoni, perché quella ricchezza di cui divento testimone è come se mi chiamasse ad una responsabilità della quale vorrei farne a meno. Questo è un dramma. Noi dobbiamo diventare i narratori, i poeti” non perdendo di vista, da un lato che “l’omologazione non porta a nulla” e dall’altro che “il contesto aiuta. Vivere in un contesto bello – ha spiegato monsignor Parisi – dove sei gratificato della bellezza di quel posto e dove ti senti di dire che sei contento di vivere in quel posto solidale, genera quel meccanismo interno all’uomo che lo predispone a vivere in un modo rinnovato”.

Ad apertura dell’incontro, il presidente del Consiglio comunale, Giancarlo Nicotera, ha parlato di “bella emozione di averla qui tra noi in questa sala consiliare che è la casa di tutti i lametini ma che oggi diventa la casa di tutti e 25 i comuni della Diocesi. Eccellenza – ha aggiunto – , ha trovato ad accoglierla dei bambini ed i bambini rappresentano tante cose: affetto ed accoglienza, in quanto vogliono bene a prescindere; speranza; voglia di crescere. Si cresce davvero se cresciamo tutti insieme senza lasciare nessuno indietro, nessuno escluso. Anche la nostra città è giovane e quando si è giovani si ha bisogno di una guida e non si può non parlare del ruolo che ha la Chiesa. In questa nostra comunità troverà tante ricchezze con tanta voglia di confrontarsi”.

Di “orgoglio di rappresentare un territorio che ha tanto bisogno di poter crescere e che lei conosce bene”, invece, ha parlato il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, intervenendo anche a nome di tutti i sindaci che rientrano nel territorio diocesano, “un territorio – ha detto – nel quale persistono ataviche criticità. Noi a braccia aperte accogliamo un pastore di anime al quale consegniamo questo territorio dove abbiamo una Caritas che è una mano tesa verso chi ha bisogno. Questo è un territorio in cui istintivamente ciascuno di noi tende la mano, in cui ci si contagia di umanità e di voglia di cambiare positivamente. Questa è terra di poeti, di scrittori, di santi, di tante donne e tanti uomini che in ogni angolo del mondo sono riusciti positivamente a realizzarsi”. Infine, ha fatto riferimento al ruolo delle parrocchie “primo aiuto spirituale e materiale” nei territori.

A portare i saluti anche del presidente del tribunale, Giovanni Garofalo, è stata il presidente della sezione penale del tribunale, Angelina Silvestri, che ha auspicato che “si creerà sinergia tra le tante istituzioni”. L’augurio di “essere un apostolo appassionato e di potere pascere al meglio il suo gregge invitandoci a lasciare un segno indelebile del nostro passaggio sulla terra”, invece, è stato rivolto a monsignor Parisi dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio.

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