Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio è negli uffici della Prefettura di Reggio Calabria dove presiede un vertice sulle operazioni di controllo incendi. Dopo la riunione nella città metropolitana, Curcio si sposterà in elicottero a Catanzaro per partecipare all’incontro in Cittadella regionale indetto dal presidente facente funzioni Nino Spirlì con i vertici della protezione civile regionale, i presidenti dei parchi ed in sindaci dei comuni più aggrediti dalle fiamme dell’ultima settimana, che hanno causato quattro vittime e danni incalcolabili.
Una prima risposta del premier Mario Draghi alla richiesta di aiuto e vicinanza lanciata ieri dal sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. “Mi ha chiamato il presidente Draghi assicurando pieno sostegno alla nostra comunità e all’intera Calabria – ha scritto su twitter il primo cittadino, qualche ora dopo aver fatto appello al premier – Abbiamo condiviso risarcimenti per le comunità colpite dagli incendi, piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e il rimboschimento delle aree verdi distrutte”.
“Tutti dobbiamo fare di più. Quando ci sono situazioni di questo tipo, soprattutto noi che facciamo un’attività di tipo operativo, veniamo a ragionare con chi lavora sul territorio, ringrazio il prefetto che ha gestito in questi giorni il centro coordinamento soccorso, con i sindaci, con i colleghi del corpo nazionale dei vigili del fuoco, con il volontariato, con le strutture che si sono adoperate”. Lo ha affermato il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, al termine della riunione del Centro coordinamento soccorsi tenuta in Prefettura a Reggio Calabria.

“Per il momento è stato dichiarato lo stato di mobilitazione nazionale, così come è stato fatto in Sicilia, che per la Regione Calabria è stato firmato dal presidente del Consiglio Draghi domenica scorsa”, ha Curcio. “Questo – ha proseguito Curcio – ha consentito al sistema di mobilitare delle risorse fuori regione, ha consentito al corpo nazionale che già aveva raddoppiato i propri turni, di mobilitare ulteriori risorse. Ha consentito di permettere ai sindaci, per esempio, di lavorare sulle somme urgenze. Dal punto di vista operativo quella dichiarazioni di mobilitazione nazionale ha aiutato il territorio ad essere più reattivo nella gestione emergenziale”.
















