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martedì, 7 Maggio, 2024
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Istat: 1,8 mln i calabresi a fine 2019. Reggio comune più popoloso, Staiti il più piccolo

Catanzaro – E’ di 1.894.110 unità, la popolazione censita in Calabria al 31 dicembre 2019, con una riduzione di 17.911 abitanti (-9,4‰) rispetto al 2018 e di 64.940 abitanti (-4,2‰ in media ogni anno) rispetto al Censimento 2011. E’ uno dei dati delle prime due rilevazioni fatte nel 2018 e nel 2019 del Censimento permanente effettuato dall’Istat che ha comportato un radicale cambiamento di strategia rispetto alla rilevazione diretta, esaustiva e a cadenza decennale su tutti gli individui e tutte le famiglie che ha caratterizzato i censimenti fino al 2011.
Il nuovo Censimento si basa, infatti, sulla combinazione di rilevazioni campionarie e dati di fonte amministrativa trattati statisticamente, ed è realizzato ogni anno. In merito al 2011, i residenti diminuiscono in tutte le province. La riduzione è maggiore nelle province di Vibo Valentia e Reggio di Calabria (rispettivamente -6,8‰ e -4,6‰ in media annua). Più del 36% dei residenti è concentrato nella provincia di Cosenza nonostante una diminuzione della densità abitativa nell’arco di otto anni da 106 a 103 abitanti per km2.
Il comune più popoloso è Reggio con 174.885 abitanti, quello più piccolo è Staiti (Reggio di Calabria) con 211 abitanti. La struttura per genere della popolazione residente si caratterizza per una maggiore presenza di donne, sono 966.378, il 51% del totale. L’età media è 44,4 anni contro i 45,2 dell’Italia. Il confronto con il Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione, con ritmi superiori alla media nazionale. Tutte le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011. Il comune più giovane è Platì (età media 36,1 anni); quello più vecchio è Carpanzano (58,9).
Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 5,8% in media ogni anno. I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le province, con punte più elevate a Crotone (+8% in media annua) e Cosenza (+6%). L’età media è più bassa di 10,2 anni rispetto a quella degli italiani (34,7 contro 44,9). Tra gli stranieri, l’indice di dipendenza, ovvero la quota di popolazione in età non lavorativa (con meno di 15 anni o con 65 anni e più) rispetto alle persone in età da lavoro (15-64 anni) è 23,2%, mentre tra gli italiani è 56,7%. Se ci si limita alla componente a carico in età 65 e più i precedenti valori sono, rispettivamente, 4,9% e 36,4%. Anche la popolazione straniera è sottoposta a un processo di invecchiamento, con un aumento dell’incidenza della popolazione di 50 anni e più concentrata nella classe 60-69 anni. Nel 2019, più della metà (55,5%) degli stranieri residenti in Calabria proviene dall’Europa, il 25,1% è originario di un Paese africano mentre i cittadini di Asia e America rappresentano, rispettivamente, il 16,4% e il 2,9%. I cittadini romeni sono il 32,2% del totale degli stranieri e costituiscono la comunità più numerosa, seguiti da marocchini (14,2%) e bulgari (6,2%). La componente femminile prevale tra coloro che provengono dall’Europa centro-orientale (67,7%) e tra i latinoamericani (64,8%).
Il 34,5% della popolazione con 9 anni e più ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 28,2% la licenza di scuola media e il 16,9% la licenza elementare. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 13,5%. Rispetto al 2011, è dimezzata la presenza degli analfabeti (dal 3,4% all’1,7%) e sono diminuiti gli alfabeti privi di titolo di studio (dal 7,1% al 5,2%). Le persone con un titolo universitario e superiore sono aumentate dall’11,3% al 13,5%. Tra la popolazione residente di 15 anni e più le forze di lavoro sono 769.432, 6.351 in più rispetto al 2011 (+0,8%). L’incremento delle persone attive sul mercato del lavoro è dovuto alla crescita delle persone in cerca di occupazione (+13,3%), soprattutto fra gli uomini (+17,2%). In calo, invece, il numero degli occupati, nel 2019 sono 601.082, 13.419 in meno rispetto al 2011 (-2,2%). Il tasso di attività è pari al 46,7%, -6% sotto il corrispondente valore dell’Italia; gli occupati rappresentano il 36,5% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale. Più elevato, invece, il tasso di disoccupazione (21,9% Calabria e 13,1% Italia). Il mercato del lavoro presenta un forte squilibrio di genere. Il tasso di occupazione maschile è al 45,1%, quasi diciassette punti più elevato di quello femminile; il tasso di disoccupazione è pari al 20,1% e al 24,4%, rispettivamente per uomini e donne.

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