“Come farà la Calabria a reggere l’urto della nuova norma che, dal 31 luglio 2025, bloccherà di fatto il ricorso ai medici a gettone”? È la domanda che il Pd Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto, pone al presidente della Regione e commissario governativo alla Sanità, Roberto Occhiuto. “Concepita per liberare risorse da destinare al riarmo, la norma rischia di avere – avverte Irto – effetti devastanti in Calabria. A oggi, infatti, non si sa quanti siano i medici reclutati tramite cooperative o partita Iva che prestano servizio negli ospedali calabresi. Tra il 2019 e il 2024, secondo fonti stampa, oltre 6,5 milioni di euro sono stati spesi in Calabria per contratti a gettone, con un picco di 1,7 milioni nel solo 2024. Si tratta di dati parziali ma indicativi del fatto che in molte strutture, soprattutto nei Pronto soccorso e nei reparti di Anestesia, senza medici gettonisti non si riesce a garantire l’assistenza minima ai pazienti”.
“Il problema sarà pesante – osserva Irto – anche nelle aree interne e montane, dove la carenza di personale strutturato è ancora più grave e l’assenza di alternative rischia di determinare, in breve tempo, la perdita definitiva della funzione di Pronto soccorso nei relativi ospedali. Il blocco dei gettonisti ha un’eccezione di ulteriori 12 mesi per gli specialisti difficili da sostituire, per esempio per gli anestesisti. Tuttavia, al momento non ci sono misure transitorie e non esiste uno straccio di piano per il futuro”. “Il Pd Calabria – continua il comunicato dei dem – chiede al presidente Occhiuto di chiarire se domanderà deroghe formali al governo per evitare il collasso dei servizi. È indispensabile avere un quadro aggiornato su quanti medici a gettone siano oggi in servizio, dove operano, con quali turni e con quali prospettive di sostituzione. A che punto sono i concorsi? Quanti ne sono stati avviati? Quali figure si stanno cercando? Quanti medici e infermieri si pensa di assumere nei prossimi mesi”?
“Responsabilmente, il Partito democratico – anticipa Irto – presenterà specifici emendamenti nella prossima legge di Bilancio. Ci auguriamo che il centrodestra non sia ancora una volta sordo, muto e cieco di fronte al grido d’allarme che – conclude Irto – arriva dai territori e dagli ospedali della Calabria”.