x

x

domenica, 18 Maggio, 2025
HomeCultura e Società“Inverno", corto di Giulio Mastromauro piace alla critica Usa e punta alla...

“Inverno”, corto di Giulio Mastromauro piace alla critica Usa e punta alla candidatura all’Oscar

Aveva già vinto il David di Donatello, adesso “Inverno”, l’apprezzato cortometraggio di Giulio Mastromauro prodotto dalla calabrese Indaco Film, potrebbe ambire a un posto nella selezione internazionale per gli Oscar. Proprio in questi giorni il lavoro, storia neorealista di una famiglia di giostrai, è stato presentato alla critica americana nel cartellone di due eventi, Chicago International Children’s Film Festival e Hollyshorts Film Festival di Los Angeles (il primo, giunto alla trentasettesima edizione, è uno dei soli due festival per ragazzi che fanno parte del circuito che consente la candidatura degli short film agli Oscar).

Negli Usa la stampa di settore ha già avuto parole entusiastiche per il cortometraggio e gli oltre trenta riconoscimenti ricevuti in varie rassegne lo hanno designato come il lavoro italiano più premiato all’estero nel 2020. In Francia anche l’Accademia dei Cesar lo ha incluso tra i migliori corti dell’anno.
Prodotto da Indaco insieme a Zen Movie, il film racconta del piccolo Timo, giovanissimo membro di una comunità greca di giostrai, che dopo la perdita della mamma si prepara ad affrontare l’inverno aiutando i parenti nello smantellamento del loro villaggio. Il luna park, che nell’iconografia tradizionale è associato a situazioni oniriche e fantasiose oppure a scenari horror, è qui restituito alla sua realtà, quella del lavoro pesante e di un nomadismo faticoso e incerto. Mastromauro ne trae ispirazione per condividere un drammatico episodio personale. Nelle note di regia scrive: “E’ il ricordo di un inverno particolare, l’inverno in cui mia madre, da tempo gravemente malata, ci ha lasciati. Avevo sette anni ed ero totalmente impreparato ad affrontare un simile dolore. L’inverno del film è metafora della perdita. Questo momento per me ha rappresentato l’inizio del mio viaggio di ricerca del senso della vita. Timo, compie un percorso che parte dall’osservazione del mondo che conosce e delle persone che lo circondano, e che lo porterà a scoprire qualcosa di più della vita degli adulti. Si ritroverà a compiere un salto repentino nel mondo dei grandi quando capirà quanto sia difficile perdere una persona che ami”.
Giulio Beranek, uno dei protagonisti del film, è un attore oltre che vero giostraio.
Legato da amicizia al regista, ha consentito di filmare e trasformare in fiction la quotidianità della sua famiglia, mostrando la forza solidale con cui queste comunità affrontano il durissimo letargo invernale. Sono infatti i legami affettivi a permettere ad adulti e bambini di superare le stagioni fredde della vita – climatiche ma soprattutto emotive. Star assoluta del cortometraggio resta Christian Petaroscia, otto anni, ragazzino dagli occhi immensi che meritano la citazione di un altro celebre sguardo cinematografico, quello del malinconico bambino cresciuto troppo in fretta Enzo Staiola nel capolavoro di Vittorio De Sica “Ladri di biciclette”.

Slide
Slide
Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Isabella Marchiolo

SEGUICI SUI SOCIAL

142,034FansLike
6,832FollowersFollow
380FollowersFollow

spot_img

ULTIME NOTIZIE