Il presidente della regione, Roberto Occhiuto, è stato interrogato oggi dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dal sostituto procuratore Domenico Assumma, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catanzaro che lo vede indagato per corruzione. In particolare, l’inchiesta della Procura, secondo quanto é emerso sinora, si concentra sui presunti vantaggi economici che Occhiuto avrebbe conseguito dalla cessione di quote di società ai suoi due ex soci, che in seguito avrebbero ottenuto incarichi e consulenze in enti pubblici.
“Sono soddisfatto e sollevato, confido in una celere archiviazione, non solo del mio interesse, ma nell’interesse della regione che deve essere amministrata con serenità”. Queste le prime parole di Occhiuto al termine dell’interrogatorio che ha avuto inizio intorno alle 10 di questa mattina e durato quasi 5 ore. “Abbiamo rinunciato ai termini – ha aggiunto il capo dell’esecutivo – e per come si è svolto l’interrogatorio, credo di aver chiarito. Sono molto fiducioso”. Occhiuto aveva fatto richiesta attraverso i suoi legali, gli avvocati Nicola Carratelli e Figliolia del foro di Roma, di essere interrogato dopo aver scoperto di essere indagato avendo ricevuto la notifica di proroga delle indagini.
Circa un mese fa era stato lui stesso a dare notizia, attraverso i social, della sua iscrizione nel registro degli indagati e a sollecitare un colloquio con i magistrati. Si tratta di un’inchiesta della Procura di Catanzaro, coordinata dal procuratore Salvatore Curcio, che vede Occhiuto indagato assieme ad altre 4 persone e che riguarda nomine e incarichi in società di cui faceva parte il governatore assieme ad altri due indagati. Uno di questi è Paolo Posteraro, ex manager di Amaco, l’azienda di trasporti del Comune di Cosenza, e oggi capo della segreteria di Matilde Siracusano, sottosegretaria e compagna del presidente della Giunta regionale. Poi risulta indagato anche Ernesto Ferraro già amministratore unico di Ferrovie della Calabria.