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venerdì, 26 Aprile, 2024
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Inchiesta “Stop and go”: 11 dipendenti Asp Catanzaro rinviati a giudizio

Catanzaro – Si terrà il primo aprile 2021 l’udienza davanti al Tribunale collegiale di Catanzaro nei confronti di 11 dipendenti dell’Asp di Catanzaro accusati, a vario titolo, di peculato e favoreggiamento personale per la
presunta sottrazione di fondi destinati allo sviluppo di bandi per la gestione dei servizi per gli anziani. Il gup Matteo Ferrante ha accolto le richieste del pubblico ministero Gaziella Viscomi e ha rinviato a giudizio Giuseppe Romano, in qualità di direttore del servizio informativo dell’Asp; Francesco Francavilla, in qualità di direttore dell’Unità operativa gestione risorse economiche; i dipendenti del servizio informativo aziendale Silvia Lanatà, Giuseppe Fazio, Ieso Rocca e Dario Marino; Francesco Grillone, in qualità di collaboratore amministrativo dell’Unità operativa, addetto alla gestione di spesa dell’Asp; Francesco Papaleo, in veste di collaboratore
amministrativo dell’Unità operativa gestione risorse umane; Damiano Congiusta, in qualità di collaboratore dell’Unità operativa gestione risorse umane; Maurizio Rocca, all’epoca direttore del distretto di Catanzaro Lido; Caterina Simonetta collaboratrice amministrativa dell’unità diretta da Francavilla.
Unica richiesta di rito abbreviato è stata avanzata da Giuseppe Pugliese, imputato in qualità di direttore
amministrativo dell’Asp di Catanzaro. Nei suoi confronti il pm ha derubricato il reato contestato da favoreggiamento a omessa denuncia ed è stata chiesta la condanna al pagamento di una multa di 140 euro. Il gup deciderà in merito nel corso dell’udienza del prossimo 9 ottobre.
“Stop and go”, il nome dell’inchiesta dalla quale è partito il processo, trae origine dall’acronimo Sustainable Technology for older people-get organized che è una iniziativa co-finanziata dalla Commissione europea che ha come obbiettivo quello di realizzare un modello di bando di gara a livello europeo in materia di servizi per anziani. Secondo le ricostruzioni effettuare dalla Guardia di
finanza di Catanzaro, gli indagati, da settembre 2014 a marzo 2016, si sarebbero prestati a ricevere indebitamente compensi senza svolgere nessuna attività per il progetto per una somma complessiva di 166.249,27. Parte civile si è costituita la stessa Asp di Catanzaro rappresentata dall’avvocato Piero Mancuso. Nel collegio difensivo gli avvocati Enzo Ioppoli, Eugenio Perrone, Salvatore Staiano, Giovanni Grotteria, Francesco Laratta, Luigi Sciumbata, Simone Rizzuto, Marinella Costa.

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