Proseguono le indagini da parte della Procura della Repubblica di Prato sulla scomparsa della donna romena di 30 anni Maria Denisa Adas, la escort sparita la notte fra il 15 e il 16 maggio dalla città toscana. Nelle ultime ore si è appreso che un avvocato di Reggio Calabria, di 44 anni, è indagato per l’ipotesi di sequestro di persona. Al professionista è stato notificato un avviso di garanzia in concorso con altri. A tirarlo in ballo è stata un’amica di Denisa, che ha riferito della presunta conversazione tra il legale e la mamma della giovane escort (anche lei sotto indagine) indirizzando gli inquirenti sulla pista del sequestro. Sullo sfondo emergerebbe la presenza di altri soggetti, verosimilmente romeni, che agirebbero nel mondo della prostituzione a Roma.
Come detto ad imprimere una svolta alle indagini è il racconto di un’amica di Denisa. La donna dice agli inquirenti che l’avvocato ha contattato la madre di Denisa dicendole di stare tranquilla perché la figlia è viva anche se ferita. La madre di Denisa non fa parola di questo quando viene sentita e per questo anche su di lei si apre un’indagine per false informazioni. Ma chi è il legale che avrebbe informazioni su Denisa? Sarebbe l’avvocato calabrese, referente di un gruppo di rumeni che volevano costringere Denisa a lavorare per loro e per questo l’avrebbero picchiata e le avrebbero tolto i denti. Il sequestro — stando sempre a quel racconto — non doveva durare più di due giorni ma la risonanza che ha avuto la scomparsa avrebbe complicato le cose.
La pista sembra convincere chi indaga e da qui l’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di sequestro di persona dell’avvocato. Nel frattempo proseguono le ricerche della giovane, che potrebbe anche essere stata portata all’estero.
