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venerdƬ, 29 Marzo, 2024
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Inchiesta “Petrolmafie”, restituiti beni sequestrati a fratelli D’Amico

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro (Michele Cappai presidente), con due distinte ordinanze, ha disposto la restituzione di gran parte dei beni sottoposti a sequestro preventivo ai fratelli Giuseppe e Antonio D’Amico, entrambi imprenditori, difesi dagli avvocati Mario Murone e Vincenzo Gennaro, indagati nell’inchiesta “Petrolmafie”, incentrata sull’ingerenza delle cosche nel settore degli oli minerali. I fratelli D’Amico sono accusati di associazione mafiosa in qualitĆ  di Ā«imprenditori di riferimentoĀ» delle cosche vibonesi capeggiate dalla famiglia Mancuso, contribuendo all’infiltrazione della ‘ndrangheta nel settore dei carburanti.

Il collegio ha disposto, per quanto riguarda Antonio D’Amico e i suoi familiari, l’annullamento del decreto di sequestro dei beni compresi nel capo G1 del decreto: conti correnti, beni mobili e immobili, automobili e preziosi per un valore di alcuni milioni di euro. Sono stati esclusi dal dissequestro le quote sociali e il compendio aziendale della societĆ  “DR Service srl”. Per Giuseppe D’Amico e i suoi familiari, il Tribunale ha premesso che ĆØ inammissibile il riesame proposto nei confronti della figlia dell’indagato poichĆ© il suo legale non ha prodotto la procura speciale. Nel resto il Riesame ha annullato l’ordinanza impugnata, con esclusione delle quote sociali e del compendio aziendale della societĆ  “DR Service srl”, su cui ĆØ stato confermato il sequestro.

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