Reggio Calabria – Il Covid-19 ”annulla” la cerimonia per l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro, ma non rallenta le cause di nullità dei matrimoni. Questo il dato emerso dalla relazione 2020 sull’attività del Teic celebrata, così come sotto il profilo operativo dell’attività ordinaria, tutelando la salute delle persone (dipendenti, operatori e avventori) ed aprendosi all’innovazione con le udienze in remoto Nella sua relazione mons. Vincenzo Varone, Vicario Giudiziale del Teic ha, innanzitutto, evidenziato la scelta del Tribunale di adeguare le procedure all’emergenza pandemica.
“Abbiamo ottenuto dalla Segnatura Apostolica la possibilità di utilizzare, anche per le udienze, gli strumenti Web al fine di agevolare la partecipazione di tutti gli aventi diritto, garantendo al contempo – ha spiegato – la sicurezza e la oggettività del lavoro. Sono state adottate precise linee guida e siglato un protocollo di intesa con gli avvocati. Anche i periti hanno avuto la possibilità di utilizzare strumenti per web le loro attività . Le decisioni, le sessioni dei collegi si sono svolte in collegamento da remoto: tale modalità non ha tolto nulla alla sostanza, alla verità e alla validità del lavoro fatto”.
Nel 2020, sono stati esaminati 292 processi, 3 in meno rispetto allo scorso anno, con una finalizzazione del lavoro che ha portato il Teic alla decisione di 100 cause, 19 in meno rispetto al 2019. La principale causa invocata nei processi ha riguardato il canone 1095,2 (Grave difetto di discrezione di giudizio): un capo che individua nella persona un’incapacità di relazione che impedisce a vivere un rapporto tipico quale quello del matrimonio dove il coniuge è chiamato ad un impegno di vita che ha come contenuto principale il “dono totale di sé stesso”. Su 100 cause decise, 72 hanno invocato tale capo di nullità con una risposta affermativa in 70 casi (matrimonio dichiarato nullo) e negativa in due (matrimonio valido). A seguire, ma in misura inferiore, le richieste di nullità per esclusione dell’indissolubilità del matrimonio (17) e esclusione della prole (13). Rilevante anche la richiesta di nullità per errore su qualità della persona (9), incapacità e timore incusso (6), esclusione della fedeltà (5), condizione de futuro (4).
“Da questi dati numerici – ha agiunto mons. Varone – emergono alcune evidenze pastorali di notevole importanza che, già da alcuni anni, si ripetono in modo costante: un sacramento del matrimonio celebrato da giovani che sono incapaci, che escludono la indissolubilità e la prole”. Tra le altre novità introdotte nel 2020, il Teic segnala come nella sessione autunnale della Cec sia stato nominato un nuovo Vicario aggiunto nella persona di don Marcello Froiio, mentre dal 4 luglio scorso, il Teic non funge più da Tribunale di Appello per il Tribunale diocesano di Cosenza che ha ottenuto il via libera dalla Segnatura Apostolica per eleggere come sede del secondo grado il Tribunale ecclesiastico lucano, ubicato a Potenza.
Inaugurato online anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico: nel 2020 292 processi
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