E’ l’iconica figura del marketing sportivo ha contribuito a rivoluzionare la pubblicità e il branding sportivo, meglio conosciuto per il suo incarico alla Nike negli anni ’80. Stiamo parlando di John Paul Vincent Vaccaro, 83 anni, nato a Trafford in Pennsylvania, ma di origini italiane (Falerna, Catanzaro), l’uomo che ha puntato, scelto, messo sotto contratto Michael Jordan. E che con Air lo ha reso un prodotto, una merce mondiale, ma soprattutto un valore. La sua storia è narrata nel film in sala in questi giorni dal titolo “AIR: Courting a Legend”, che racconta la caccia alla firma di Michael Jordan con il marchio, una mossa che ha portato Nike ai vertici del mondo dell’abbigliamento sportivo.
Vaccaro è un dirigente del marketing sportivo che ha lavorato con Nike, Adidas e Reebok nelle loro divisioni di basket, aiutando i marchi a garantire i servizi degli atleti distintivi. Ha lasciato la Nike nel 1991 per lavorare per Adidas e nel 1996 ha portato un debuttante Kobe Bryant nel marchio.
Vaccaro è stato una figura di spicco nel mondo del basket prima del suo incarico con Nike, creando alcune delle più iconiche vetrine del basket delle scuole superiori.
Nel 1964, Vaccaro, insieme al suo amico d’infanzia Pat DiCesare, lanciò la prima partita di basket All-Star del liceo: il Dapper Dan Roundball Rock Classic, che durò fino al 2007.
Nel 1984 ha fondato l’ABCD Camp, che ha riunito i migliori giocatori di basket delle scuole superiori per mostrare il loro talento davanti ad allenatori universitari e scout professionisti.
Dopo la sua partenza da Reebok nel 2007, Vaccaro ha svolto un ruolo chiave nella storica azione legale collettiva del 2014 contro la NCAA, guidata dalla star del basket dell’UCLA Ed O’Bannon. Il caso ha stabilito che la NCAA ha violato le regole antitrust che vietano agli atleti del college di guadagnare denaro usando il loro nome, immagine e somiglianza (NIL).
Lavorando come insegnante di scuola a Trafford, Vaccaro ha sviluppato prototipi di scarpe da ginnastica, in particolare scarpe da tennis e da basket, presentando i suoi concetti a Nike.
È stato assunto da Nike nel 1977 e nel suo primo anno con il marchio, ha firmato 10 dei migliori programmi di basket del college per Nike, tra cui Duke, Maryland, University of Nevada-Las Vegas e Georgia. Nel giro di due anni, il numero di scuole che sfoggiavano lo Swoosh era salito a 50.
“A quel tempo, Nike era un’azienda di scarpe da corsa… niente a che fare con il basket”, ha detto Vaccaro nel documentario ESPN del 2015 “Sole Man”.
“Ho detto: ‘Vuoi essere coinvolto nel basket universitario? Paga gli allenatori. Daremo scarpe gratis a tutte le squadre e i bambini indosseranno le scarpe.’”
Come Sonny Vaccaro ha aiutato Nike a ingaggiare Michael Jordan.
Vaccaro è accreditato come una figura chiave nel far oscillare le trattative a favore di Nike per assicurarsi i servizi di Jordan prima della sua stagione da rookie nella NBA. Dopo il suo successo firmando i college alla Nike, la mossa successiva di Vaccaro è stata quella di “ottenere un atleta distintivo che sarebbe diventato un’icona del marketing distintivo”, ha detto in “Sole Man”.
Jordan, che indossava Converse al college, veniva fortemente corteggiato da Adidas, che deteneva una quota importante del mercato delle sneaker da basket.
La tenacia di Vaccaro alla fine ha dato i suoi frutti dopo aver convinto Jordan e la sua famiglia del potenziale di Nike, in particolare con il loro desiderio di lanciare una sneaker firmata che porta il suo nome: l’Air Jordan.
Jordan firmò un contratto quinquennale da 2,5 milioni di dollari con Nike nel 1984. Dopo aver previsto 3 milioni di dollari di vendite nei primi tre anni dell’accordo, l’Air Jordan 1 ha continuato a incassare 126 milioni di dollari di vendite solo nel primo anno, rendendolo il lancio di sneaker di maggior successo di tutti i tempi.
