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venerdì, 8 Agosto, 2025
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In poco meno di due ore il Consiglio regionale ha abrogato la norma sui “vitalizi”

Reggio Calabria – Il Consiglio regionale, impiegando poco meno di due ore, ha abrogato la legge 5/2020, quella passata come legge sui “vitalizi” nel corso della riunione odierna convocata con unico punto all’ordine del giorno proprio l’eliminazione della norma che tante polemiche e proteste ha suscitato. La riunione, inizialmente prevista per le 13 è slittata fino alle 15:39 a causa di una riunione dei presidenti dei gruppi. Alla seduta non ha partecipato il presidente della giunta regionale, Jole Santelli.
Dopo il lungo ed articolato intervento del presidente Domenico Tallini, di cui vi abbiamo riferito in altra parte del giornale, ha preso la parola, in qualità di relatore, il consigliere della Lega, Filippo Mancuso che ha evidenziato come il testo approvato nelle precedente seduta ha, erroneamente, dato la possibilità di versare i contributi previdenziali. “Il Consiglio vuole dare risposte concrete ai Calabresi- ha aggiunto- in piena trasparenza e nel rispetto della legalità. L’obiettivo è pervenire ad una inversione di tendenza rispetto al passato”.
Mancuso considera, inoltre, “l’approvazione della legge 5/2020 un incidente di percorso, la presente legislatura- ha voluto specificare- avrà, inoltre, quale obiettivo la razionalizzazione della spesa”.
Numerosi gli interventi che si sono susseguiti. Per il PD Domenico Bevacqua che ha chiesto che “vengano elette le Commissioni, un simile errore, in presenza delle Commissioni, non si sarebbe commesso. Il controllo avrebbe dovuto essere più attento. Mi assumo la responsabilità dell’errore fatto- ha aggiunto – e chiedo scusa pubblicamente ai Calabresi, agli elettori del PD ed anche ai consiglieri Callipo e Pitaro Francesco che hanno firmato la proposta sulla scia di quanto fatto dal sottoscritto”.
Per Giuseppe Aieta (Democratici Progressisti – Calabria): “Il danno di immagine arrecato all’assemblea è incalcolabile anche perchè l’inizio della legislatura è stato un inizio di buon senso. La verità dovrà essere ancora scritta, bisogna spiegare ai cittadini che i consiglieri della legislatura precedente non percepiranno il vitalizio. Con la legge 5 si è data la sensazione di famelicità da parte dei consiglieri. L’errore è ammissibile, ma sarebbe opportuno che si evitassero gli inserimenti dei provvedimenti in aula e, soprattutto prevedere la partecipazione dei capostruttura in sede di conferenza dei Capigruppo. Quanto di positivo è stato fatto è stato cancellato. Bisogna assumere l’impegno, per farsi perdonare dai calabresi- ha concluso – di pervenire all’abrogazione del finanziamento dei gruppi consiliari”.
Per Sinibaldo Esposito (Casa delle libertà) “la legge 5 è stata vista come una difesa della casta. Molto fango è caduto su tutti, nessuno escluso” ma ritiene sia partito, da oggi, “un nuovo modo di condividere gli errori fatti relativamente alla opportunità politica ed alla mancata comunicazione. Non si tratta dell’introduzione dei vitalizi, che non esistono dalla X legislatura, ma la legge è stata percepita come la possibilità della loro reintroduzione, si tratta, giusto di indennità differita. Necessario ripartire, non si può tergiversare sulla votazione delle Commissioni nel cui seno bisogna lavorare, partendo dalla modifica del regolamento interno e col lavoro scrollarsi di dosso il fango che, inevitabilmente, ha sporcato ogni consigliere”.

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