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sabato, 27 Aprile, 2024
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Il ritorno a scuola divide le famiglie cosentine

La riapertura delle scuole a Cosenza, dopo l’ordinanza del Tar che ha annullato l’ordinanza del presidente facente funzione Nino Spirlì, è motivo di grandi discussioni fra le famiglie.

Se per alcune il ritorno dei figli a scuola è un atto dovuto per non aggravare ulteriormente le condizioni psicologiche dei più piccoli, per altre, queste condizioni psicologiche, vengono proprio minate dalla paura di contrarre il Covid.

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Sono proprio queste famiglie cosentine a chiedere che venga applicata la Did ovvero la Didattica integrata a distanza e cioè permettere agli alunni che vogliono andare in classe di farlo e a quelli che si sentono più sicuri a casa di seguire la scuola da lì.

La lettera è stata inviata a molti dirigenti scolastici di Cosenza, al sindaco Occhiuto, al prefetto Guercio, al presidente della Provincia Iacucci, all’Ufficio scolastico regionale e al governatore Spirlì.

Le famiglie mettono in risalto il fatto che la Calabria sia ancora zona rossa e che la situazione sanitaria in regione non è proprio delle migliori, per chiedere l’attivazione della Didattica a distanza.

Una richiesta che ha fatto sobbalzare i “tifosi” della didattica in presenza. Ma, fanno notare le famiglie Did, che questa opzione non esclude per nulla il ritorno in classe per chi vuole.

Le famiglie firmatarie chiedono l’attivazione della didattica digitale integrata mista per gli alunni frequentanti classi per le quali è prevista la didattica in presenza e che ne facciano esplicita richiesta al fine di tutelare la salute dei nostri figli e della comunità» e che «agli studenti che richiedono la didattica digitale integrata mista non sia imposta la didattica in presenza, e che l’eventuale assenza deve sempre considerarsi giustificata».

«La didattica digitale integrata mista consentirebbe la frequenza in presenza e al contempo garantirebbe la possibilità, a tutti gli alunni le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta, di frequentare attraverso un collegamento online in modalità sincrona, in applicazione del principio di precauzione, adeguatezza e proporzionalità – spiegano – Ciascuna classe avrebbe così alunni in presenza e simultaneamente collegamento con gli alunni che sono in didattica digitale integrata, con l’obiettivo di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica. La didattica digitale integrata mista consentirebbe di avere un numero inferiore di discenti nelle aule favorendo un maggiore distanziamento».

Al momento, però, le istituzioni sono rimaste sorde alla richiesta.

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