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venerdì, 29 Marzo, 2024
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Il medico ‘no vax’ Petrella arrestato: Avrebbe suggerito al telefono ad un paziente di curarsi con intrugli a base di funghi

Questa mattina era atteso all’hub vaccinale del Parco della Scienza a Teramo, dove si era prenotato per il vaccino da qualche settimana e dove tutti si aspettavano la sua ennesima presa di posizione. Ma Roberto Petrella, il ginecologo teramano radiato dall’ordine dei medici, non si è potuto presentare perché è stato arrestato su ordine della procura di Catanzaro. Sì è finito in carcere ma stavolta per qualcosa che, stando alle accuse, è molto più grave dei suo sermoni-comizi sull’inutilità dei vaccini e di quello contro il Covid.

Secondo quanto trapelato avrebbe prescritto cure “alternative” ad un paziente residente in Campania seguito solo telefonicamente che poi è morto. Per questo Petrella, conosciuto come no vax, è stato arrestato e posto ai domiciliari da personale della Digos di Catanzaro per omicidio colposo in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura catanzarese. Il medico, ginecologo, già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione dall’Ordine dei Medici, avrebbe suggerito al paziente, affetto da più patologie ma non è noto se avesse anche il Covid, intrugli a base di funghi, sconsigliandone il ricovero.

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Il giorno prima del decesso, avvenuto in Campania, secondo quanto si è appreso, la moglie dell’uomo aveva chiamato il medico che le aveva sconsigliato di portarlo in ospedale suggerendole nuovamente una cura alternativa. Petrella è già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione da parte dell’Ordine dei Medici di Teramo. L’arresto è stato chiesto dalla Procura di Catanzaro dopo che nell’ambito di un’altra indagine ancora in corso, dalle intercettazioni telefoniche è emersa la vicenda del paziente campano. La Procura ha quindi chiesto l’emissione di un provvedimento urgente per evitare la reiterazione del reato ed il gip l’ha accolta pur dichiarandosi incompetente territorialmente. Gli atti sono già stati trasmessi a Teramo.
L’indagine dei poliziotti della Digos ha preso avvio dall’attività intercettiva svolta sull’utenza del sanitario, nell’ambito di un altro procedimento instaurato a suo carico presso la Procura di Catanzaro. L’ipotesi accusatoria è che il ginecologo non abbia effettuato una corretta diagnosi e non abbia apprestato il necessario trattamento terapeutico su un paziente con gravissime e molteplici patologie pregresse (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata), poi deceduto per un infarto del miocardio, e lo abbia “curato” con pratiche non riconosciute dalla scienza medica, procrastinando il ricovero ospedaliero ed impedendo l’attivazione di idonee terapie salvavita.

(Ansa)

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