Genova – Anche quest’anno intorno alla tavola, per il cenone di Capodanno a casa di Claudio Ranieri, si sono ritrovati gli ex eroi del Catanzaro dei miracoli che tra fine anni Settanta e i primi anni Ottanta ha fatto innamorare tanti italiani per la favola della squadra Cenerentola che faceva gli sgambetti alle grandi.
Nella casa di Albaro, presa in affitto dall’attuale allenatore della Sampdoria, si sono ritrovate otto coppie che fino a giovedì daranno vita ad uno speciale “raduno”.
Tra gli ex del Catanzaro, oltre all’immancabile Giorgio Pellizzaro che di Ranieri è stato il vice per tanti anni su tante panchine, c’è Massimino Palanca, ex Piedino d’oro che di quel Catanzaro era il funambolo e un po’ l’idolo per i tanti gol pazzeschi, a cominciare dai 13 direttamente da corner.
«Confermo, siamo tutti qui a Genova ma non è certo una novità – dice Palanca – lo stesso cenone di Capodanno l’abbiamo fatto a Leicester, a Nantes, a Londra quando allenava il Fulham, dovunque lui alleni. Siamo i suoi fedelissimi e ci raduniamo sempre il 31 per rinnovare quest’amicizia che non verrà mai meno tra noi e tra le mogli. Se mangiamo al ristorante? Non scherziamo, si mangia a casa di Claudio dove possiamo dare il meglio. Battute a parte, diciamo che per una sera nessuno farà dieta. A tavola siamo ancora quasi imbattibili, come il nostro Catanzaro…».
Una cosa è certa: la ’nduja calabrese non è mancata dalla tavola. È un fatto di rispetto geografico: se la “banda” è ancora così unita dopo quasi quarant’anni, è perché la Calabria, Catanzaro in particolare, ha fatto da collante imprescindibile. E lo ha fatto anzitutto a tavola, dove la banda Ranieri ha stretto a fine anni Settanta un legame di amicizia che non è mai venuto meno.
(Fonte Il Secolo XIX)
(Foto archivio)