Luigi Sbarra è stato rieletto all’unanimità segretario generale della Cisl. A confermarlo alla guida del sindacato, il Consiglio generale a conclusione del congresso confederale a Roma. Il consenso è stato totale, con 193 voti a favore su 194 votanti e una scheda bianca (la sua). Sbarra guiderà dunque per altri quattro anni il sindacato di via Po.
Concludendo il congresso, Sbarra si è rivolto a Cgil e Uil, dopo le divergenze degli ultimi mesi. Occorre “superare un modello sindacale antagonista e massimalista”. Nei processi di riforma “dobbiamo esserci… senza rinnegare il conflitto o la mobilitazione, ma non innalzandolo a totem”. La Cisl vuole “un’azione sindacale innovativa, coraggiosa”.
Sessantadue anni, nato a Pazzano, in provincia di Reggio Calabria, dopo la maturità tecnica di geometra incontra il sindacato, come operatore territoriale della Fisba, la federazione della Cisl che associava e organizzava i braccianti agricoli, florovivaisti e gli operai idraulico forestali.
Nel 1985 viene eletto segretario generale della Fisba di Locri. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl dello stesso Comprensorio per poi diventare segretario generale della provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino al 2000, quando viene chiamato alla guida della Cisl calabrese.
Tra le battaglie più significative di quegli anni, le mobilitazioni dei lavoratori per il Patto territoriale della Locride e per il Contratto d’area di Gioia Tauro. Nel 2009 è chiamato a Roma per far parte della segreteria confederale nazionale. Assume responsabilità, tra l’altro, su politiche del settore industria, terziario, trasporti, contrattazione, rappresentanza. Lavora tra l’altro alla nascita di Ocsel (Osservatorio nazionale contrattazione di secondo livello).
Dal 2015 guida la Fai-Cisl nazionale, la federazione che segue le politiche agricole, ambientali, dell’industria alimentare e della pesca. Qui riprende, aggiornandole, le battaglie di un tempo contro lo sfruttamento e l’intermediazione illecita in agricoltura. Fino all’approvazione della storica legge 199 del 2016 contro il caporalato. Il 28 marzo 2018 su indicazione di Annamaria Furlan è eletto dal Consiglio generale segretario generale aggiunto della Cisl. Riprende le deleghe ‘pesanti’ del mercato del lavoro, della contrattazione, dell’industria e della rappresentanza, opponendosi al salario minimo legale e costruendo rapporti industriali e istituzionali per estendere e innovare la contrattazione e per dare risposte anche ai vari segmenti emergenti del lavoro digitale e allo smart-working. Con l’inizio della pandemia da Covid, ha lavorato, insieme a Cgil, Uil e Confindustria alla elaborazione dei protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.