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martedì, 14 Maggio, 2024
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I Familiari del professore che si è dato fuoco a Rende: “Serve rispetto, no a speculazioni”

“Spiace che siano state diffuse notizie infondate circa le motivazioni del gesto e che si stia speculando su una vicenda che richiederebbe il giusto rispetto e un doveroso silenzio”, E’ quanto scrivono, in una nota diffusa dal loro legale, i familiari del docente 33enne che ieri mattina si é dato fuoco a Rende davanti la caserma della Compagnia dei carabinieri e che é adesso ricoverato, in gravi condizioni, nel Centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli. “Il gesto – aggiungono nella nota i familiari – non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza. Chiediamo, dunque, silenzio e rispetto del dolore e della privacy, purtroppo già ampiamente violata, anche per consentire al personale sanitario di agire nel migliore dei modi e senza alcuna pressione mediatica”.

“Il dramma umano e personale del giovane docente che nella mattinata di lunedì 31 gennaio si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende ha spinto alcune testate giornalistiche (soprattutto on line ma non solo) a pubblicare foto e video riproducenti il 33enne avvinto e dilaniato dalle fiamme in preda ad una indicibile sofferenza. Immagini assai crude che certamente non aggiungevano e aggiungono alcun elemento alla essenzialità e alla completezza della notizia ma che possono invece apparire figlie di una ricerca del “sensazionale” finalizzato, più che a fornire informazioni, a raccogliere click e contatti sul web”. Lo fa sapere l’Ordine dei Giornalisti della Calabria che “intende nell’occasione – è scritto ancora – ricordare a tutti gli iscritti come il lavoro del giornalista debba raccordarsi quotidianamente, per obbligo deontologico, non solo alla verità dei fatti e alla seria verifica dei fatti stessi, ma anche alla tutela della dignità delle persone, “salvo che si ravvisi la rilevanza sociale dell’immagine” (art. 8 dell’allegato 1 del Testo unico dei doveri del giornalista)”.

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A questo obbligo deontologico, continua l’Ordine, “dovrebbe anche legarsi una sensibilità personale e professionale che tenga conto del dramma umano (da qualunque motivo originato nel caso del docente di Rende) sotteso alla volontà di togliersi la vita e del pedissequo dramma familiare che inevitabilmente un fatto così devastante determina”.
L’Ordine dei Giornalisti della Calabria richiama pertanto tutti i propri iscritti “al rispetto di questi valori; valori – si sottolinea – che connotano il lavoro dei giornalisti in quanto professionisti dell’informazione che svolgono una importante e nobile funzione e che devono pertanto essere capaci di distinguersi e di elevarsi rispetto alla jungla di notizie e di immagini spesso impunemente circolanti sul web”.

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