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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Guzzi (Unilavoro Pmi): Riaperture improcrastinabili ma non esiste un manuale di gestione della pandemia

Diversi Paesi europei, inclusa l’Italia, hanno revocato troppo bruscamente le loro misure anti Covid e si trovano adesso di fronte ad un forte aumento dei casi legati alla sub variante BA2 di Omicron: lo ha detto il direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge. Durante una conferenza stampa tenuta in Moldavia, Kluge si è detto “vigile” sull’attuale situazione epidemica nel continente, pur affermando di rimanere “ottimista”. Oltre all’Italia il funzionario ha citato la Germania, la Francia e il Regno Unito. A sostegno delle sue tesi e dei suoi timori, tutti gli scettici che temono una nuova, imprevedibile ondata.

“Questi timori, sottolinea Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, continuano a creare divisioni. Da una parte, c’è chi, come Hanse Kluge, agnostico e diffidente, chiede di rallentare, dall’altro chi, come Fabrizio Pregliasco, Direttore dell’Ircss Galeazzi di Milano, seppur molto saggio e prudente, crede che sia necessario chiudere la stagione dell’emergenza e partire con un approccio della convivenza con il virus.
Sulle riaperture in Italia, Pregliasco ha sottolineato: “l’Inghilterra ha pagato un po’ la scelta di riaprire tutto indiscriminatamente. Io sono per una linea piu’ prudente, magari anche con delle dichiarazioni che prevedano l’esigenza di eventuali provvedimenti restrittivi futuri. E’ chiaro che non esiste un manuale di gestione”.
“La pandemia non è finita. La fase più difficile, che ci ha colto più impreparati, è alle spalle ma il virus continua a muoversi con delle varianti meno cattive, ma non troppo. Si è esagerato nel ritenerle più deboli, nella speranza di arrivare alla fine. Però è vero che Omicron è meno violenta, ma è molto contagiosa”.
“Ormai, evidenzia Guzzi, queste aperture sono fortemente attese e quindi improcrastinabili. Credo però che sia necessario procedere con cautela e non in modo sconsiderato. La crescita dei contagi, ovunque, desta ancora forti preoccupazioni. Non solo in Italia. L’ultimo rapporto Oms, evidenzia come incrementi di casi Covid si siano registrati in diverse regioni, dall’Europa al Pacifico occidentale e all’Africa. Un quadro che desta ancora timori e paura, ma che identifica, nelle richieste e nelle esigenze della gente, un forte bisogno di ritorno alla normalità”.

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“Ritengo anch’io dunque – conclude Guzzi- che sia necessario ripartire, per dare un sospiro di sollievo ad un paese imprigionato, di fatto, in un sistema di regole e restrizioni che limitano la libertà individuale. Credo però, che l’Italia, a differenza dell’Inghilterra, che ha fatto una scelta politica scellerata, debba agire con prudenza e buonsenso”.

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